Il coraggio di una giovane imprenditrice

Street food - La tendenza del momento diventa un locale: è la scommessa di Valentina Mancuso, 26 anni, che non si rassegna alla sfiducia

– Street Food, la tendenza del momento diventa un locale. La scommessa di una giovane imprenditrice che non vuole rassegnarsi alla sfiducia: «Io ci provo e investo. Così non potrò mai avere rimpianti». Parola di Valentina Mancuso, 26 anni, che dopo aver lavorato nell’impresa edile di famiglia ha deciso di “buttarsi” e provare lei stessa a fare l’imprenditrice, aprendo un’attività di gastronomia in corso Italia 52. «Arancini siciliani, calzoni, panini “alla siciliana” (con la salamella, la salsiccia,

wurstel e patatine, oltre al classico hamburger), quest’ultima un po’ una novità che Busto Arsizio fino ad ora non aveva, oltre alla rosticceria di notte che quasi nessuno fa». Street Food è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 6 di sera alle 6 del mattino, con l’obiettivo di diventare un altro punto di riferimento per la “fame chimica” del post-movida dei giovani. All’inaugurazione, giovedì nel tardo pomeriggio, si è presentato anche il sindaco Emanuele Antonelli, in compagnia dell’amico e sostenitore Orazio Tallarida. C’era tantissima gente e in alcuni momenti la ressa arrivava persino ad “invadere” la strada, un’arteria di grande traffico della città. «Volevamo provare a creare una nostra attività che ci porti in un futuro migliore – ammette la giovane titolare dell’attività – ho investito dei soldi, sperando di farcela. Se va va, altrimenti potrò sempre dire di averci provato, senza avere rimpianti. Del resto anche mio papà ha fatto l’imprenditore e ci è riuscito, ora ci provo anch’io». Di origini familiari per metà siciliane e per metà sarde, Valentina mostra uno spirito imprenditoriale che farebbe invidia al “principe mercante” Enrico Dell’Acqua. «Crisi? Bisogna provarci» la scommessa della giovane titolare di Street Food. Che tenta di trasformare la passione della cucina e la tradizione di famiglia del saporito cibo di strada siciliano (con un amico cuoco esperto in arancini che sta dando una mano nel “backstage” per perfezionare la tecnica) nel futuro della sua famiglia. Perché l’impresa di corso Italia, in cui lavorano per ora tre persone, è essenzialmente familiare. «Lo street food è un’espressione che ultimamente è all’orecchio di tutti – racconta Valentina – abbiamo colto la palla al balzo e ci siamo buttati. A Busto siamo i primi, speriamo di avere successo. Abbiamo scelto corso Italia non solo perché è una via di passaggio, ma anche perché è coerente con la nostra sfida della qualità del cibo made in Italy».