L’invasione va fermata. Questa è la mia ricetta…

Investire di più sui giovani del nostro paese per creare le condizioni a un’accoglienza sostenibile

Abbiamo ormai raggiunto livelli impressionanti e insostenibili di migranti, veri o presunti, perseguitati o meno, che giornalmente “invadono” l’Italia.

Finalmente a piccoli passi si sta ridisegnando un nuovo modo di accogliere e selezionare chi ha o non ha diritto di rimanere in Italia e quindi in Europa. Ci sono molte verità nascoste che fanno da corollario a questa situazione: le guerre da dove proviene la maggior parte dei rifugiati sono scoppiate grazie alla complicità e al coinvolgimento di paesi Europei vedi Afghanistan, Iraq, Siria e Libia. L’Italia in perenne lotta nell’evitare deficit eccessivo utilizza in modo maldestro e finanziariamente deprecabile crisi e calamità

che puntualmente colpiscono il nostro paese, vuoi il terremoto ieri e l’immigrazione oggi con continui scandali e corruzioni che ne derivano dalla gestione. L’Europa questo ha capito molto bene che l’Italia sfrutta le crisi per ottenere fondi immediati e sforamenti di deficit per la gestione emergenziale, facendosi ultimamente ottenere l’esclusività gestionale del corridoio umanitario degli sbarchi. Ciò significa che la prima accoglienza (fatta con i fondi europei) completa dal vettovagliamento al alloggiamento deve farlo l’Italia. Francia e Germania hanno subito dichiarato che di aumento fondi per l’accoglienza non se ne parla per ora, poiché la maggioranza degli immigrati non vogliono assolutamente rimanere in Italia ma varcare il confine verso il Nord Europa. Sono continue le minacce di chiusure di valichi e frontiere da parte delle autorità austriache e francesi dove si ammassano i disperati, spesso privi di ogni diritto di asilo provenienti da paesi Sub-sahariani non in guerra ma in grosse difficoltà economiche.

Dobbiamo analizzare, comunque, che una manovalanza a basso costo potrebbe rimettere il sistema-Italia in concorrenza con altri paesi Europei soprattutto dell’Est dove hanno coniugato per anni un basso costo del lavoro con una bassa tassazione e molte imprese italiane hanno delocalizzato i propri impianti. Non è un mistero che in Germania gli immigrati ricevono salari tra i 500 e 600 euro mensili a fronte di un lavoro ufficialmente “socialmente utile” per finire in aziende che di sociale hanno poco o nulla cui necessitano di manovalanza a basso costo. Questo non si chiama sfruttamento ma, come Adam Smith descriveva, una ridistribuzione della ricchezza in corrispondenza alle proprie capacità e conoscenze.

L’Italia dovrebbe investire molto di più nel combattere l’abbandono scolastico dei giovani e creare una nuova società dirigenziale multi-etnica valorizzando i territori con le sue caratteristiche, non delocalizzando impianti produttivi fuori dal nostro territorio. Bisogna infine fare molta attenzione al rischio che questa “invasione” pacifica non sfoci in proteste e disordini che possano destabilizzare l’Italia e poi l’Europa a tutto vantaggio di USA, Russia e Cina poiché è mio parere che dietro alle ondate di migranti ci sia un preciso progetto destabilizzante verso il nostro paese e più in generale verso l’Europa, sempre meno unita e coesa e sempre più litigiosa e populista.

Personalmente individuo nella diversità culturale e religiosa degli immigrati il vero rischio destabilizzante: la Chiesa fa di tutto per accogliere e assisterli ma c’è l’assoluta assenza dello stato per fissare paletti e regole chiare. Il caos è sempre dietro l’angolo anche in società evolute come la nostra, ricordando che in Francia sono attualmente in stato d’allarme altissimo con la sospensione di parecchi diritti privati, l’esercito presente su tutto il territorio, dall’attentato di Nizza.