La fragilità e l’ipocrisia della buona società

Magistrale regia e interpretazione di “Improvvisamente, l’Estate Scorsa” a Villa Toeplitz

I momenti più belli dello spettacolo immortalati nella nostra gallery fotografica.

La pioggia non ha fermato il teatro. E il famoso detto “the show must go on” si è mostrato in tutta la sua forza, nella tenacia del regista e degli attori, che domenica pomeriggio, nonostante il tempo avverso, hanno comunque messo in scena il dramma “Improvvisamente, l’Estate Scorsa”, di . Una scelta premiata dal pubblico che ha risposto, riempiendo la tensostruttura di Villa Toeplitz.

Lo spettacolo è stato realizzato dall’associazione Teatri della Psiché, per la regia di , con (Violet Venable), (Dottor Cucrowick), (Catherine Holly), (Suor Felicity), (Grace Holly) ed (George Holly).

Un testo potente e magistralmente portato sulla scena dalla compagnia teatrale, che ha saputo coinvolgere gli spettatori, portarli all’interno del dramma, far loro sentire, anzi toccare con mano, il dolore della giovane protagonista, Catherine Holly, ricoverata in una struttura psichiatrica degli anni Trenta, dove lei stessa ammette “mi hanno fatto di tutto”.

La giovane si trova lì dopo aver assistito alla morte del cugino Sebastian. La zia, Violet Venable, madre di Sebastian, che aveva con il figlio un rapporto morboso, non accetta la versione della nipote sulla morte del giovane, e la vuole far lobotomizzare. Per raggiungere il suo obiettivo è disposta a far avere un’ingente somma di denaro alla cognata, madre di Catherine, e al fratello della giovane. I familiari sono quasi pronti a “vendere” la povera ragazza.

Alla fine sarà il medico convocato dalla ricca signora Violet, che non accetta di essere strumento di questo gioco di potere, e vuole vedere chiaro fino in fondo in tutta la faccenda, a far emergere la verità non solo sulla morte di Sebastian, ma anche sulla sua vita, mettendo a nudo una realtà “scandalosa” e “inaccettabile” per l’epoca: l’omosessualità di Sebastian. E il modo orribile in cui è morto, divorato da un gruppo di giovani del luogo in cui si trovava in vacanza con la cugina. Una storia che mischia ipocrisia, perbenismo, manipolazione, non accettazione dell’altro e di se stessi. E che mostra come sia fragile la volontà umana della maggior parte delle persone di fronte alla fame di denaro. Salvo quella medico: se in questo dramma senza eroi ce ne fosse uno, quello sarebbe lui.