Rime e quadri, così Gemello parla alla gente. «Qui dentro tutti si perdono e poi si ritrovano»

Rapper e artista, Andrea Ambrogio ha appena pubblicato l’ultimo album ma ha sempre un pennarello in mano

Musica e arte, rap e quadri. Due forme di espressione unicamente bellissime. Che a volte viaggiano parallele senza mai toccarsi, come treni su binari gemelli (ops), dove i passeggeri si specchiano negli occhi degli altri solo dai finestrini, senza mai conoscersi. E che, altre volte, si intrecciano, si mescolano, come colori su una tavolozza. Due microfoni diversi, che il medesimo artista utilizza per il medesimo scopo. Raccontarsi. comunica così. Musica e arte, rap e quadri.

Lo scorso maggio è uscito il secondo album da solista del rapper romano, al secolo Andrea Ambrogio e membro del noto TruceKlan di Roma, dal titolo italo-americaneggiante “Indiana”, l’ultimo lavoro dopo “Niagara” del 2014. Un album «cupo e intimo, che rispecchia il mio stile – racconta Gemello – C’è un piccolo ordine nell’album ma i brani sono slegati tra di loro, li ho pensati come delle short stories dove ognuno può lasciarsi andare all’immaginazione e leggerci quello che vuole. Un po’ come in un quadro».

Sono tante le belle curiosità legate al disco. Sicuramente le collaborazioni di livello, come quelle con e , che alzano – non poco – l’asticella (già bella alta) del disco del rapper.

Intrigante è anche la scelta del nome dell’album: una scelta di cuore e dal sapore speciale. «Indiana? Mi piaceva – spiega il rapper – perché ha un significato in italiano, ovvero “ragazza indiana” ma anche un forte rimando agli States. Richiama infatti lo stato dell’Indiana e gli Indiana Pacers dove militava uno dei miei cestisti preferiti, , uno che quando tirava da tre era infallibile. Da piccolo restavo sveglio fino alle 5 del mattino per vedere le partite dell’NBA».

Stuzzicante, poi, è la targa dell’auto su cui viaggia Gemello nel video di “Sirena”, uno dei migliori singoli dell’album. Una Maserati targata VA A90803. Varese nel destino di Gemello? «Chissà, magari c’è un legame nascosto con la vostra città. L’auto l’abbiamo presa a noleggio apposta per girare il videoclip e non avevo fatto caso alla targa. Sono le strane coincidenze, quegli aneddoti un po’ mistici e misteriosi che fanno sorridere. Magari è un richiamo verso Varese…».

Come non si giudica un libro dalla copertina, non lo si fa nemmeno per un disco. Allora giudichiamo la copertina. Una vera opera d’arte. Una tigre multicolor che colpisce, che graffia e allo stesso tempo attrae. Un’idea – graficamente e simbolicamente – bellissima, firmata dallo stesso Gemello.

In questi tre anni di pausa dalle scende rap infatti, Andrea Ambrogio non è stato mani in mano e microfono spento. È stato mani sul foglio. «Sono andato a letto presto in questi anni» scherza. Ma in realtà ha spento il “mic” del palco e ha acceso quello dell’atelier. Tra mostre, esposizioni, lavori e disegni «a cazzeggio a casa con gli amici», Gemello ha continuato a parlare, con i suoi disegni ha continuato a raccontare le sue storie. Che, in fondo, sono un po’ le storie di tutti noi.

Perché il fascino della sua arte – una pittura moderna che a tratti ricorda e a tratti i più classici stili writer – è che è aperta a tutti: davanti ad un disegno di Gemello, ognuno di noi può leggerci davvero quello che vuole, abbandonandosi alle linee sinuose del suo tratto. Nei suoi disegni come nelle sue rime. «Sono entrambi due modi di lettura della realtà – spiega Gemello – Sono le chiavi per conoscere me, le mie storie, i miei sentimenti, cosa penso, cosa vorrei, cosa mi emoziona e cosa mi fa incazzare».

C’è un Gemello rapper dunque e un Gemello pittore. Quanto sono distanti? «Siamo la stessa persona. G-Mellow (un altro pseudonimo del rapper) forse è la parte più bambina, un alter ego che mi immagino felice in giro ai concerti e che è più immersa nel mondo dei flow e della musica. A volte le due facce della stessa medaglia si intrecciano, altre volte no, altre volte invece si scambiano. Il bello sta anche qui: capire chi sta parlando, interpretare, riflettere, scervellarsi. Un po’ di mistero e di ambiguità mi piacciono».

Questo è un pezzetto della vita di Gemello. Un pezzetto, sì. Perché il resto lo trovate nei suoi disegni e nelle sue canzoni. Musica e arte, rap e quadri. Un binomio bellissimo.