I pendolari al Pirellone: «Lasciati sempre soli al nostro destino»

Nuovo sfogo del comitato pendolari Gallarate-Milano

Nuova lettera dei pendolari indirizzata a Regione Lombardia. Dopo le problematiche sulla linea vissute a inizio settimana, le associazioni dei viaggiatori tornano a farsi sentire con il Pirellone. A segnalare le problematiche al governo regionale è il comitato pendolari Gallarate-Milano. Che inizia la propria comunicazione raccontando quando avvenuto lunedì mattina. Quando cioè «a seguito di un guasto del treno 20307 proveniente da Luino si è verificata una situazione di pesante disagio, in quanto i treni successivi sono stati fatti fermare a Milano Certosa».

Convogli carichi di pendolari diretti in ufficio, costretti a scendere in una stazione dove non c’è alcun collegamento con la metropolitana. Non bastasse, «il personale TreNord non ha potuto informare i pendolari di quanto stava per accadere perché, supponiamo, a sua volta non era stato informato adeguatamente e in tempo utile». Il risultato è che «migliaia di persone si sono riversate a Certosa, abbandonate a sé stesse e senza indicazioni su come proseguire il viaggio». Se invece avessero saputo prima del guasto, «sarebbero potute scendere a Rho Fiera e da qui prendere la metropolitana».

Problemi di comunicazione che si sono ripetuti la mattina successiva alla stazione di Legnano. Dove alle 8.25 il treno 23017 è stato annunciato con 20 minuti di ritardo. Si tratta di un convoglio che in realtà sarebbe dovuto arrivare alle 8.20. Al netto di questo, «esattamente due minuti dopo l’annuncio del ritardo di 20 minuti il treno si è presentato al binario». Una spia del fatto che «tabelloni luminosi e sistemi di diffusione audio non sono affidabili». E problemi di comunicazione come quello vissuto martedì «sono ormai la norma, generando conseguenze negative e criticità per gli utenti, su una linea molto trafficata».

Ma non sono solo i problemi di comunicazione ad essere stati segnalati. Nella stessa lettera indirizzata a Regione Lombardia, «abbiamo voluto far presente la questione degli ascensori alle stazioni di Cavaria, Albizzate, Castronno e Gazzada, che a tutt’oggi rimangono degli inutili giocattoli visto che non sono abilitati al servizio». E questo per un disabile è ben peggio di un treno in ritardo.