Il cardinale Tettamanzi in visita a Cassano

«Unire la misericordia alla tenerezza, intesa in chiave profondamente umana: tutto ciò che è parte della persona dev’essere segnato dalla tenerezza»

«Dar vita a un giubileo coniugale, compiuto dalla singola famiglia al completo»: questa la proposta lanciata l’altra sera dal cardinale Dionigi Tettamanzi, che ha incontrato i cassanesi nella chiesa di San Martino. Invitato nell’ambito dei festeggiamenti per i 70 anni delle Acli cittadine, l’arcivescovo emerito di Milano si è soffermato sul tema della misericordia, cui è dedicato l’anno santo in corso. Il Giubileo è dunque un’occasione offerta anche a genitori e figli per «esprimere la gioia di essere quotidianamente arricchiti dalla misericordia di Dio e nello stesso tempo impegnarsi, come coppia e come famiglia, a vivere secondo il Vangelo la novità di Cristo, così da essere credibili». Sì, perché, come recitava il titolo della serata, «la credibilità del cristiano passa attraverso la strada dell’amore misericordioso»: quell’amore sul quale, ha sottolineato il porporato, «saremo giudicati».

La misericordia, ha spiegato, «non è qualcosa di astratto o di sentimentale, ma di concreto, che tocca la realtà sociale, culturale, economica e politica», includendo il mondo del lavoro, «elemento fondamentale dell’esistenza, sul piano non solo umano, ma anche cristiano». In sintonia con papa Francesco, Tettamanzi ha invitato a «unire la misericordia alla tenerezza, intesa in chiave profondamente umana: tutto ciò che è parte della persona dev’essere segnato dalla tenerezza». Per questo, secondo il cardinale, «occorrono

l’umiltà e la saggezza di tornare a cogliere l’amore come principio operante nella costruzione sociale». Tanto più in un contesto difficile come l’attuale, nel quale, ha aggiunto l’arcivescovo rispondendo alla domanda di uno dei presenti, «la nostra credibilità passa anche attraverso l’accoglienza serena del non essere capiti». Accompagnato dal vescovo Marco Ferrari e dal parroco don Gabriele Gioia, Tettamanzi è stato salutato con calore dal presidente delle Acli cittadine Giuseppe Banfi, che ha espresso gratitudine a Sua Eminenza, «persona sempre rimasta nel nostro cuore».