Il don bianconero doma la Fossa dei leoni

Aspettando il clou di sabato pomeriggio, Cassano ha già sbaragliato tutti. Con i sacerdoti mattatori d’eccezione: in 5mila per strada

Non è stato facile scegliere il migliore fra i sette variopinti e faraonici carri che, ieri pomeriggio, hanno richiamato in centro almeno cinquemila persone: il più votato dal pubblico, alla fine, è stato quello che ha visto protagonista don Ampellio Rossi, sacerdote di fede bianconera, nei panni del domatore, impegnato a tenere a bada la diabolica fossa dei leoni, con l’aiuto di Ivan Macchi, altro juventino doc.

Sono stati quasi 500 i partecipanti al sondaggio via sms, che quest’anno ha arricchito ancor di più la tradizionale e imponente sfilata, organizzata dai tre oratori cassanesi e capace di attrarre una folla numerosissima anche da fuori città. I carri, carichi di bambini e ragazzi, hanno stavolta trasformato le strade in un enorme circo, aperto dalle note del Corpo musicale cassanese, la storica banda cittadina, diretta per l’occasione da un maestro d’eccezione: il sindaco Nicola Poliseno.

A far esplodere dalle risate i tanti presenti sono stati, quindi, la “donna cannone” e l’“uomo pistola”, ma anche il mago con cilindro e coniglietta, non meno dello spettacolare carro dei giocolieri, con don Marco De Bernardi nelle vesti di un’elegante ballerina in tutù.

Il carnevale ha inoltre espresso il valore dell’accoglienza: a interpretare l’”uomo più forte del mondo” è stato infatti uno dei quattro profughi ospitati dalle parrocchie cittadine. La solidarietà, nei confronti degli immigrati così come delle popolazioni colpite dal terremoto in centro Italia, è del resto uno dei temi toccati quest’anno dalla “businada”, simpatica filastrocca che viene da sempre distribuita durante la sfilata cassanese e che riassume la morale del carnevale: gli oratori non hanno perciò rinunciato a mettere in versi, accanto a una spassosa descrizione dei carri, anche il proprio giudizio su argomenti d’attualità, precisando che i figli «hanno bisogno di una mamma e un papà» e prendendo posizione contro l’eutanasia, per concludere con l’invito a incontrare Papa Francesco, in visita a Milano il prossimo 25 marzo.

Il successo del corteo mascherato, che è a tutti gli effetti l’evento cittadino di maggior richiamo, si deve alla creatività e all’instancabile lavoro di una cinquantina fra genitori, educatori e giovani delle tre parrocchie, che ogni anno, per alcune settimane, sacrificano quasi tutte le sere per dedicarsi all’allestimento dei carri. A tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita del carnevale sono andati, a conclusione della sfilata, i ringraziamenti del parroco don Gabriele Gioia, che con il sindaco Poliseno ha premiato il carro vincitore.