Intossicato dal braciere. Muore nella sua stanza

Monossido killer. L’uomo, ivoriano di 37 anni, è rimasto avvelenato dopo aver inalato i fumi. Altri tre feriti

Fuga di monossido finisce nel dramma: morto all’alba di ieri un trentasettenne in seguito a una gravissima intossicazione. Il fatto è accaduto intorno alle 4 di domenica a San Macario in un’abitazione di via XXII Marzo. La vittima è , ivoriano, trovato praticamente morto dai soccorritori intervenuti. Intossicati anche la moglie dell’uomo, una trentunenne nigeriana e due connazionali della donna, di 32 e 22 anni, amici della coppia da qualche giorno ospiti nell’abitazione di San Macario. I tre sono rimasti soltanto leggermente intossicati: sono stati trasportati in ospedale per accertamenti ma le loro condizioni di salute non destano preoccupazione. Nessuno di loro è in pericolo di vita.

Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della compagnia di Busto Arsizio. Secondo quanto accertato dai militari l’esalazione mortale sarebbe partita da un grosso braciere posizionato nella camera da letto dove la coppia stava riposando. Un braciere che veniva ovviamente utilizzato per riscaldare l’ambiente.

Evidentemente il monossido, intrappolato nella camera forse per assenza o più probabilmente per un mal funzionamento delle vie di tiraggio, ha saturato la camera. Forse l’uomo si è coricato prima della moglie, oppure si trovava più vicino al braciere inalando una maggiore quantità del gas letale. A dare l’allarme sarebbe stato gli altri tre occupanti l’appartamento che svegliandosi, forse a causa di capogiri e nausea (alcuni tra i sintomi riconducibili all’intossicazione) e si sono resi conto dell’accaduto chiamando i soccorsi.

Per il trentasettenne non c’è stato nulla da fare: è morto in seguito alla forte intossicazione. Quale atto dovuto molto probabilmente nelle prossime ore l’autorità giudiziaria affiderà l’incarico per l’autopsia sul corpo del trentasettenne in modo da accertare al di là di ogni ragionevole dubbio le cause del decesso.

Secondo quanto accertato sinora, in ogni caso, nulla lascerebbe pensare a qualcosa di diverso da una morte dovuta ad avvelenamento da monossido. Purtroppo ogni anno si consumano incidenti simili con esiti,come in questo caso, drammatici. Il rispetto delle normative in questo particolare ambito è da considerarsi un salva vita. Caldaie e boiler devono essere sempre controllati e correttamente manutenuti. Mentre le prese d’aria che devono essere dirette verso gli ambienti e sempre aperte e libere.