Arriva l’estate, partono i saldi. Tra musi lunghi e qualche polemica

Come negli anni scorsi nessun segnale all’orizzonte per le aperture serali

L’estate non è ancora iniziata davvero, ma il profumo delle vacanze è già nell’aria, così come il profumo dello shopping scontato. Come ogni anno, è la Regione a fissare la data dell’avvio ai saldi, e per la Lombardia è il 2 luglio. Così, anche a Varese inizierà la pazza corsa alle occasioni.

«Visto che l’inizio dei saldi coincide con l’inizio della stagione estiva mettendoci in difficoltà, perché noi la merce l’abbiamo acquistata a prezzo pieno e non scontata – commenta la nota commerciante varesina, -, ci auguriamo che per lo meno la gente affolli davvero il centro città. Sono mesi che Varese è morta sotto il profilo commerciale. Così, non si può andare avanti». Già i saldi invernali avevano lasciato l’amaro in bocca ai negozianti varesini perché gli incassi registrati non erano stati quelli sperati. Il periodo successivo è proseguito sotto tono con la desertificazione del centro storico cittadino.

«Questo evidenzia ancor di più la necessità di mettere mano all’impianto soprattutto dei saldi – spiega , titolare dell’omonima Valigeria e vice fiduciario del settore abbigliamento di Confcommercio – O immaginiamo un altro tipo o è meglio che di saldi non ne parliamo più». Secondo Ambrosetti i saldi sono da rivedere «nella loro struttura cadenzata in due periodi, invernale ed estivo. Servirebbe una liberalizzazione dei saldi, senza periodi prestabiliti come vendite promozionali, in modo che ognuno scelga quando fare i due mesi di saldi».

Anche la vice presidente Aime, Graziella Roncati Pomi, è convinta che «i saldi andrebbero fatti il 2 agosto e non il 2 luglio. Con i saldi abbiamo rovinato il commercio. Il piccolo commerciante per fare promozioni a inizio stagione deve aumentare i prezzi per poter avere un minimo di margine per stare in piedi e, quindi, per far fronte a tutte le spese». C’è poi anche un ulteriore aspetto. La normativa vigente vieta le vendite promozionali e gli sconti nei 30 giorni antecedenti l’inizio

delle vendite di fine stagione. «Se si decide che questa deve essere la regola benissimo, ma che venga fatta rispettare. Sappiamo tutti perfettamente che non è così: sia nella grande distribuzione che nei negozi dei privati sono in corso promozioni». La Roncati Pomi insiste perché si vada nella direzione di una liberalizzazione: «ognuno deve poter essere libero di fare, o meno, i saldi e le promozioni quando vuole e quando può. Siamo già tutti in difficoltà e non possiamo competere con le grandi catene. Combattiamo con la grande distribuzione, con una ripresa economica che ancora non si vede e ora anche il Padre Eterno si mette contro di noi: il tempo di queste ultime settimane di certo non ha aiutato».
Nessun segnale all’orizzonte per le aperture serali dei negozi il venerdì sera, come accadeva gli anni scorsi. «Il gioco non vale la candela: non c’era un gran tornaconto».