Brunello, un paese sotto choc: «Perché tutti qui in mezzo a noi?»

Incredulità e paura - I vicini dei Khachia: «Gente a posto, mai avremmo sospettato di loro». Anche Zergout abitava qui

– La comunità di Brunello è stupita e preoccupata. I residenti del paesino a soli sette chilometri da Varese cominciano ad avere paura e ad essere diffidenti, «perché davvero non l’avremmo mai detto, quindi tutti possono essere potenziali terroristi». Il primo a dirsi preoccupato dopo l’arresto per terrorismo di , 23enne marocchino e fratello di morto “martire” in Siria dopo essersi unito al Califfato, è proprio il primo cittadino di Brunello, . «Ci preoccupa e ci stupisce l’arresto di oggi – dice il sindaco – Non potevamo immaginare che, come il fratello, avesse fatto questa scelta estrema. Non c’erano segnali che potessero indurci a pensare una cosa del genere».

Proprio l’assenza di indizi significativi nel comportamento di Abderrahmane, di cambiamenti nel suo modo di fare e nel carattere, è la cosa che più inquieta i residenti. La stessa sensazione che li aveva travolti dopo l’espulsione e la diffusione della notizia della morte da combattente del fratello Oussama. «Lo conoscevo e davvero mai avrei detto che poteva essere un radicalista – racconta un ragazzo che preferisce restare anonimo, ma che con i fratelli Khachia è

quasi cresciuto – Siamo una piccola realtà e ci si conosce un po’ tutti. Con Oussama avevo un buon rapporto, ma il fratello lo conoscevo solo di vista. Qualche tempo fa ho incrociato il padre per strada e mi sono fermato a fargli le condoglianze». La famiglia Khachia vive da sempre a Brunello in un alloggio popolare e bene o male tutto a tutti è capitato di incrociarli per strada almeno una volta. «Un lavoratore il padre e i ragazzi non hanno mai dato da parlare, fino a quel momento…». Quello in cui le loro vite sono state sconvolte e il paesino finito sotto choc per l’improvvisa espulsione di Oussama e poi più recentemente dalla notizia della sua morte. «Anche in quei momenti però la loro vita non è cambiata a livello di abitudini e in paese nessuno ha cambiato modo di trattarli».

È un mistero per tutti quindi il come e il quando il ragazzo di 23 anni possa avere cominciato a pensare di intraprendere la strada della jihad seguendo le orme del fratello. Una situazione che getta tutti i residenti di Brunello nell’insicurezza più totale. Qualcuno infatti in paese ricorda anche che l’Imam di Varese arrestato nel maggio del 2005 con l’accusa di terrorismo, , era anche lui di Brunello. «Dietro a chiunque a questo punto potrebbe nascondersi un terrorista. Come dovremmo comportarci – si chiedono – dovremmo diventare diffidenti e sospettosi?». Fortunatamente il brillante lavoro di intelligence delle nostre forze dell’ordine fino a questo momento si è dimostrato encomiabile e l’azione preventiva funzionante.