Gli acquedotti del Sacro Monte. E i Laghi Nascosti sopra Varese

Uno dei primi progetti portati avanti dall’associazione è stato quello degli antichi condotti del borgo: fondamentale la ricerca del professor Renzo Talamona. Sul giornale in edicola oggi due pagine speciali

“C’è una Varese Nascosta… ed anche una Varese “sotterranea”. E quest’ultima può raccontarci molte cose su come hanno vissuto per secoli gli abitanti del borgo di Santa Maria del Monte”.

Queste le parole con cui veniva annunciato il progetto di scoperta e studio dell’antico sistema di approvvigionamento dell’acqua al Sacro Monte. Ebbi l’onore di scrivere queste righe io stesso, per annunciare la scoperta del professor , grande studioso della nostra terra, e anche collaboratore e anima de “La Varese Nascosta”, nei primi mesi dell’avventura dell’associazione fondata da e .

Attraverso la scoperta di una serie di documenti storici, il professor Talamona ha portato alla luce l’esistenza (da sempre documentata, ma di fatto dimenticata) di un antico sistema idrico che scorre sotto il centro abitato del Sacro Monte e in parte risale la montagna verso il Campo dei Fiori.

Un sistema che serviva all’approvvigionamento idrico dell’antico centro abitato.

Non solo, perché si è potuta ipotizzare l’esistenza di una serie di laghetti sotterranei, probabilmente in posizione più elevata rispetto al borgo, collegati alla rete idrica.

La scoperta storica ha aperto una nuova frontiera per lo studio della Varese antica, e in particolare del Sacro Monte. Consentendo infatti di comprendere come gli abitanti del borgo riuscivano a condurre la propria vita quotidiana, risolvendo problemi concreti come l’approvvigionamento dell’acqua.

Quasi sempre, ha spiegato il professor Talamona, il Sacro Monte viene considerato e studiato solo per la valenza architettonica della Via Sacra e per il valore istituzionale del luogo. Ma completamente sconosciuta è la storia delle “persone comuni”, la vita quotidiana del borgo.

Nei giorni successivi a questa scoperta, siamo sempre nell’ottobre del 2015, è partito il progetto “I Laghi nascosti”, promosso dall’associazione “La Varese Nascosta” insieme alla Geographical Research Association Onlus di . Sarà uno dei progetti che l’associazione porterà avanti insieme a Bolognini.

Il lavoro di Talamona è iniziato nell’archivio diocesano di Milano: «Questa non è una scoperta, ma una riscoperta – sono le parole di Talamona, durante la successiva conferenza stampa – il punto di partenza dei miei studi di archivio è stata la visita di San Carlo Borromeo nel 1574, all’epoca Arcivescovo di Milano, a Varese. Un amministratore fu mandato a Santa Maria del Monte e scrisse di una bocca d’acqua nei pressi della chiesa. Da questo mio imbattermi in questo particolare passaggio dello scritto è nata la ricerca».

«Il lavoro del professor Talamona ci ha permesso di trovare il punto preciso per la ricerca – aggiungeva Bolognini – Grazie ad una frana che ha scoperto una tubazione antica in cotto, siamo risaliti fino a trovare ciò che cercavamo. Ci siamo divisi in due squadre, con tre persone all’interno dell’acquedotto antico e altre due all’esterno per il supporto e la ricerca di altre entrate. Risalendo l’antica rete idrica abbiamo riscoperto la sorgente originale. La storia era lì, ma nessuno la conosceva. Ora vogliamo farlo scoprire a tutti. Questo ritrovamento non sarebbe stato possibile senza il lavoro dietro di studio, ricerca e promozione».

Alla fine di ottobre iniziava il lavoro di esplorazione, da parte del team di Bolognini, sempre sotto la supervisione di Badoglio e di Talamona.

I ricercatori hanno dato il via alle ispezioni e quindi rintracciato delle tubature in cotto sporgenti dal terreno, collegate all’originaria sorgente Marella (attiva tutt’oggi, sebbene sotto forma di rigagnolo). Dopo queste verifiche sul campo, Talamona e il team hanno potuto ipotizzare l’esistenza di una serie di laghetti sotterranei, probabilmente in posizione più elevata rispetto al borgo e collegati alla rete idrica.

Una riscoperta molto importante, perché ha potuto così far conoscere alla attuali generazioni come i nostri avi avevano risolti i problemi della vita quotidiana, come rifornirsi di acqua, nell’antico abitato di Santa Maria del Monte. Uno degli obiettivi che “La Varese Nascosta” è riuscita a portare avanti. Un impegno per conoscere sempre di più il nostro territorio.