I dipendenti dell’ospedale varesino tornano all’attacco: «Il Comune ha ignorato ogni nostra richiesta»

Dopo il presidio di settimana scorsa non si placa la polemica: «Bocciate tutte le proposte»

«Il Comune ha ignorato tutte le nostre richieste. Non abbiamo ricevuto ne risposte concrete, ne proposte alternative. In sostanza non abbiamo più sentito nessuno e basta».

Il comitato dipendenti dell’ospedale Del Ponte di Varese torna sul piede di guerra in merito alla questione piano sosta. Infermiere ed ostetriche, protagoniste una settimana fa di uno spettacolare presidio con contestazione al sindaco davanti alla struttura di cura pediatrica, fanno il punto su “cosa è cambiato” da allora. «Assolutamente niente». , sindacalista Fials che sta seguendo la vicenda ha già annunciato: «Pronti a nuovi presidi e manifestazioni. Anche coinvolgendo l’ospedale di Circolo». Due sono i punti sui quali il personale del Del Ponte batte: sicurezza e costi.

In sintesi infermiere ed ostetriche ad oggi hanno a disposizione «il posteggio in via Lazio – spiega Daniela De Santis, portavoce dei lavoratori del Del Ponte – pericolosissimo in orari notturni, distante due chilometri da percorrere al buio in una zona decisamente poco felice, parliamo di donne sole». Oppure sostenere «Un costo di 46 euro al mese – spiega De Santis – e qui gli stipendi massimi sono di 1500 euro mensili, per poter lavorare». In un anno 46 euro mensili fanno più di 500 euro: «praticamente la rata di un mutuo medio alto».

Le infermiere avevano proposto al sindaco Davide Galimberti «di aumentare i posteggi riservati ai disabili, proposta bocciata, di riservare una quota “rosa” di posti auto a disposizione delle mamme che hanno i bambini ricoverati in ospedale, bocciata, ma soprattutto di aumentare il numero delle vie nella zona dell’ospedale pediatrico dove è possibile posteggiare con l’abbonamento utenti frequenti». Il che avrebbe dimezzato i costi sostenuti dal personale della struttura per poter posteggiare: «Bocciato. Nulla ci è più stato comunicato, infine, in relazione alla possibilità di aumentare il numero di corse con bus o navette dirette ai quattro park & bus della città, in modo da poterci garantire il servizio con costi accettabili».

In particolare, visti i turni serali e notturni del personale, è in questa fascia oraria che il servizio di trasporto pubblico verso i posteggi andrebbe potenziato. Galimberti, durante il presidio, aveva suggerito alle lavoratrici di trovare delle soluzioni con l’azienda ospedaliera. «Venerdì (domani per chi legge) alle 15.30 incontreremo la direzione dell’azienda – spiega De Santis – Abbiamo chiesto al Comune di esserci, visto che l’accordo era che avremmo avuto un confronto successivo con il sindaco. Con tutte le parti presenti venerdì il confronto sarebbe diretto e si potrebbero prendere delle prime decisioni vista la situazione insostenibile. Ci è stato risposto che il sindaco, per essere presente, attende un invito scritto dalla direzione dell’azienda ospedaliera. Al contrario parrebbe una forma di ingerenza da parte del Comune».