«I tre Magi partiranno da Induno. Per un’Epifania dal sapore speciale»

Uno spettacolo tra sacro, profano, storia e leggenda. Grazie a Michele Todisco e Andrea Minidio

L’Epifania quest’anno avrà un sapore speciale: parola di Michele Todisco, il presidente della Coopuf, che con il suo gruppo di lavoro gestisce il Teatro Cantina di via De Cristoforis, la Scuola di Teatro “Anna Bonomi” e il Barettino di Villa Toeplitz, dove verrà allestita una rappresentazione “profana” sui temi dei Magi.

«La genesi del progetto» spiega Todisco «è da attribuire ad Andrea Minidio, insegnante e ricercatore di storia locale, mio collaboratore nel direttivo. In autunno mi aveva segnalato che la chiesina di Olona, la frazione di Induno attraversata dal fiume, era una delle sei chiese d’Europa dedicate ai Magi e che, secondo la leggenda, ne custodirebbe le reliquie giunte da sant’Eustorgio dopo la distruzione di Milano ad opera del Barbarossa. Studiata la leggenda abbiamo scovato somiglianze con il tema,

di grande attualità, dei profughi. I Magi non erano sovrani, come tutti erroneamente credono, ma saggi, sacerdoti ed astronomi, che venivano dall’Oriente. Di cultura zoroastriana, riconoscevano in Gesù il nuovo astro e il nuovo re, e venivano a portargli i loro doni. L’unico Vangelo che li cita – nel numero di tre – è quello di Matteo: per il resto, bisogna affidarsi ai protovangeli. Dopo aver studiato insieme la storia io ne ho ricavato un testo teatrale che abbiamo deciso di rappresentare proprio all’Epifania partendo dalla chiesina di Olona».

Si tratta di una rivisitazione del tema del Presepe fra realtà e sogno, sospesa fra il fatto storico e documentato e una dimensione mitica e simbolica. «Durante il percorso, una camminata che parte da Olona e arriva a Villa Toeplitz, dura circa tre quarti d’ora, i Magi incontrano la Befana, che non è citata in nessun Vangelo e la cui leggenda affonda in tradizioni pagane precristiane e medievali».

La “vecchia”, “anula”, è citata già in alcuni documenti altomedievali, ad esempio le Omelie di Cesario di Arles, VI sec, di area provenzale, quindi relativamente a noi vicina. «A noi è piaciuto incrociare queste tracce con la figura archetipica della Madre Terra, presente nel culto dei romani come Diana: difatti, a partire dall’inizio dell’anno, nelle campagne è usanza bruciare la “vecchia”, che rappresenta la saggezza, la fertilità, che sacrifica il vecchio per abbracciare il nuovo. Ma nel mio immaginario, la Befana è anche un po’ Ipazia, la sapiente sacrificata dai cristiani. I Magi, incontrandola, riconoscono in lei la persona colta: la invitano a seguirli e ad incontrare il Bambino, ma sulle prime lei non li ascolta: molto radicata al suo territorio, non vuole muoversi dalle sue terre e dalle sue convinzioni».

Todisco è di origine napoletana ed è molto legato all’idea del presepe: per questo ne ha ideato una rappresentazione spirituale. «Pensiamo di fare più edizioni e di aggiungere di anno in anno nuovi personaggi. Una volta arrivati a Villa Toeplitz andremo al bar Tennis dove offriremo polenta e vin brûlé ai viandanti: qui arriverà la saggia. Quest’anno le comparse sono otto, con quattro protagonisti: la Befana, Erode, l’Angelo che avvisa i Magi delle intenzioni del perfido re e li ferma raccontando che la Bibbia parla di un sogno; la Natività intera – San Giuseppe, la Madonna e il Bambino – sono impersonati dai profughi delle nostre cooperative cittadine: dalla Balafon arriva San Giuseppe, dalla San Luigi la Madonna, una giovane nigeriana che porterà con sé il piccolo Andrew, nato lo scorso ottobre, e che impersonerà Gesù».

Uno spettacolo che si preannuncia avvincente e che avrà il suo clou intorno alle 10:45 a Villa Toeplitz. «Si concluderà arrivando alla cappelletta della Natività, dove i Magi offriranno i doni alla Sacra Famiglia: invitiamo tutte le persone che vogliano portare alimenti non deperibili e vestiario ad alimentare questo momento. Le offerte saranno poi devolute alla Caritas parrocchiale di Sant’Ambrogio e alle suore della Riparazione di via Bernardino Luini. Sarà con noi Antonia Calabrese che con le sue signore di Varese in Maglia lavorerà per le cause sopracitate». Todisco, Minidio e Marco Odorico impersoneranno i Magi, mentre Clarissa Pari vestirà i panni della saggia. I costumi, tutti in lana cotta, sono produzione di Gaia Clerici e Piera Basile.