In sei contendenti per una poltrona

Da Orrigoni a Malerba fino a Davide Galimberti passando per il grillino Steidl, Badoglio e Marcello. Al via alla campagna elettorale per il dopo Fontana

– Ci sono già sei contendenti per la successione di a Palazzo Estense. E presto saranno sette. È già campagna elettorale. «Per fare il sindaco, bisogna pensare prima di tutto a Varese e ai varesini» l’invito dell’attuale detentore della fascia tricolore, il “borgomastro” Attilio Fontana, che punta le sue carte su . In teoria è “Mister Tigros”, candidato ufficiale del centrodestra, il front-runner della campagna elettorale delle amministrative di Varese.

Anche se un pezzo dell’attuale maggioranza di governo, radunato nella Lega Civica, appoggia , il candidato civico che proverà a pescare nello stesso bacino elettorale di Orrigoni & C. Come civico, puro e senza partiti alle spalle, è anche , candidato di Varese Civica. Il centrosinistra punta su , vincitore delle primarie della coalizione Pd-Varese 2.0. Ha già sfidato a duello Orrigoni, anche se quest’ultimo gli ha controproposto una passeggiata in bici per conoscersi: «Andiamo

insieme in bici al confronto sulle idee per rilanciare Varese» insiste Galimberti, che in assenza di risposte domani organizzerà il confronto autonomamente, invitando Orrigoni a parteciparvi. Poi c’è il Movimento Cinque Stelle, che lancia , mentre nella parte destra, estrema, dello schieramento politico, c’è anche il blocco formato da Fronte Nazionale per l’Italia, Rivadestra e Realtà popolare, che ha già scelto il proprio candidato sindaco, . Siamo a quota sei candidati già in campo, più o meno ufficialmente, ma il settimo “competitor” arriverà a breve, visto che anche a sinistra del Pd c’è ancora spazio per un altro candidato sindaco.

Lo annuncia , consigliere di Sel: «Un gruppo di “matti”, del quale mi onoro di far parte, convinti che la sinistra debba dire qualcosa di sinistra». Il quadro è quasi completo, anche se non è detto che non possa uscire, come al solito, qualche altra candidatura dell’ultim’ora. Di certo, dalle prime schermaglie tra i candidati in corsa, si può supporre che il tema della varesinità prevarrà su quello della “politicizzazione” della sfida. «Per fare il sindaco, innanzitutto occorre pensare alla città e ai cittadini – sottolinea il “borgomastro” in scadenza di mandato Attilio Fontana – quello che caratterizza il civismo non è tanto il fatto di appartenere o meno ad un partito, ma il fatto di avere come unica preoccupazione del proprio agire il bene della città e dei cittadini di cui si vuole essere rappresentanti. Tutto il resto è secondario». Questo vale per tutti i contendenti. Ma Attilio Fontana sabato mattina al Twiggy era in prima fila ad ascoltare il candidato del centrodestra Paolo Orrigoni, e ne ha ricavato un’impressione entusiasta. «Può essere il candidato giusto – afferma l’attuale sindaco, parlando di “Mister Tigros” – ha in sé tutte le doti per essere un ottimo sindaco e svolgere questo lavoro bene come fa nella sua attività. È intelligente, capace, determinato e ha una bella brillantezza intellettuale». Per Fontana, quest’ultima caratteristica può anche passare sopra all’assenza di esperienza specifica in ruoli istituzionali e di governo. «Non credo né a quelli che dicono che si debba avere un’esperienza alle spalle né a quelli che sostengono che sia meglio essere avulsi dalla realtà politica – ammette Attilio Fontana – io divido gli uomini in intelligenti e stupidi, in capaci e incapaci. L’intelligenza e la capacità sono le doti che fanno un buon sindaco. E l’umiltà, che mi sembra Orrigoni stia mostrando in queste sue prime uscite, fa parte dell’intelligenza di una persona».