Nessuna lesione e nessuna Mito. Cos’è successo in via Staurenghi?

Indagini - L’episodio di violenza avvenuto nella notte tra venerdì e sabato non risulta ancora chiaro nella sua dinamica

– Aggressione omofoba? I carabinieri della compagnia di Varese stanno lavorando per ricostruire i fatti e l’esatta dinamica dell’accaduto. I primi accertamenti eseguiti non darebbero riscontri alla versione della vittima. I militari, tra l’altro, sono intervenuti immediatamente.
I carabinieri erano impegnati in un grosso servizio di controllo in centro e hanno raggiunto via Staurenghi in pochi istanti trovando la presunta vittima, un varesino di 50 anni, che ha dichiarato di essere stato aggredito e preso a sprangate.
Sono stati gli stessi militari a segnalare ad Areu la necessità di un’ambulanza affinché fossero verificate le condizioni del cinquantenne, che è stato trasportato in ospedale e poi successivamente dimesso con una prognosi di zero giorni.

Il pestaggio non sarebbe dunque stato così violento. Un colpo di spranga alla testa lascia lesioni decisamente importanti. Le indagini dei carabinieri procedono a 360 gradi. L’uomo ha parlato di un gruppo di balordi fuggito a bordo un’Alfa Mito nero. Secondo i primi accertamenti eseguiti sui filmati delle videocamere presenti in zona nei filmati non comparirebbe un’auto di questo modello. È possibile che la presunta vittima possa essersi sbagliata a causa della concitazione, naturalmente. Inoltre non è stata trovata nella zona dove è avvenuta l’aggressione nessuna spranga o altro oggetto contundente, che gli aggressori potrebbero però aver portato via durante la fuga.

I militari stanno operando in modo certosino. Ricostruire con esattezza i fatti è fondamentale. L’uomo ha parlato di insulti omofobi al suo indirizzo al termine di una cena tra colleghi, ma non nell’immediatezza dei fatti. Ai carabinieri intervenuti ha parlato di un colpo di spranga alla testa, senza citare precedenti insulti offensivi. I testimoni ascoltati sinora parlano di grida ma non di insulti particolari. La situazione è estremamente delicata e complessa. Chiaramente i carabinieri lavorano nell’interesse della verità. Un’aggressione è un fatto grave, un’aggressione omofoba è per certi aspetti peggiore. È fondamentale, dunque, che ogni tassello venga messo al suo posto affinchè sia fatta chiarezza assoluta, senza creare allarme sociale. Le indagini stanno procedendo in modo spedito e a breve l’esatta dinamica dell’accaduto dovrebbe essere ricostruita con esattezza.