Pazienti cronici. La rivoluzione pronta a partire da gennaio 2018

Ad inizio anno più di 300 mila varesini riceveranno una lettera con le indicazioni per le nuove procedure

A gennaio un varesino su tre riceverà una lettera dal Pirellone: parte così la rivoluzione per la presa in carico del paziente cronico.

A ricevere la missiva saranno circa 300 mila varesini, tutti pazienti in cura per una delle 65 malattie croniche per cui è prevista la presa in carico.

Si tratta per lo più di pazienti diabetici o con difficoltà cardiovascolari, ipertesi o con insufficienze respiratorie (l’elenco completo delle patologie è pubblicato sul sito di Ats Insubria).

Oltre alla patologia, o alle patologie, per cui si propone la presa in carico, ogni paziente nella lettera troverà la descrizione dell’iniziativa che poggia su tre pilastri: gestori (46 tra aziende ospedaliere pubbliche e private accreditate, soggetti sociosanitari e cooperative per un totale di 300 medici di base), erogatori (131) e cogestori (oggi un centinaio di medici di base, ma la lista è in aggiornamento e già pubblicata,come le altre, sul sito di Ats Insubria).

Tra gestori e cogestori solo la metà dei medici di base ha aderito al progetto: «Comunque un ottimo risultato che ci permette di coprire l’intero territorio», commenta , direttore sociosanitario di Ats Insubria.

Spetta al paziente compiere il primo passo: «Ignorare la lettera e continuare a farsi curare come ha sempre fatto o scegliere un gestore con cui sottoscrivere un Patto di cura», spiega la presidente di Ats .

Ogni gestore è tenuto a stilare, per ciascun paziente, un Piano Assistenziale Individuale (Pai) per cui sarà retribuito con una cifra compresa tra 35 e 45 euro, a seconda della complessità del caso. Nella stesura potrà essere aiutato dal cogestore (retribuito con 10euro per ogni Pai). Una sorta di mappa con tutti gli esami e le prestazioni di controllo da effettuare per ciascuna patologia cronica. Prestazioni che sarà cura dello stesso gestore prenotare a nome del paziente e che gli erogatori sono tenuti a garantire entro i tempi previsti dal Pai. «Per questo i diversi gestori creeranno agende dedicate – spiega del Dipartimento Pipps di Ats Insubria – Oggi i pazienti cronici sono il 90% degli utenti, non cambierà la mole di lavoro, ma sarà rivoluzionata la gestione del paziente».

Ogni gestore avrà un punto di accesso centrale e poi, per ogni Pai, saranno individuate delle figure precise in modo che il paziente abbia persone precise come punto di riferimento accanto al medico di base che può aderire alla presa in carico come cogestore, e deve comunque continuare ad occuparsi delle altre patologie del paziente o dei singoli episodi acuti.