Rosati, Limido e Montemurro. Il pm chiede il rinvio a giudizio

L’inchiesta - Presunta frode fiscale milionaria, la parola ora passa al gup

– Presunta frode fiscale milionaria: la procura chiede il rinvio a giudizio per l’ex presidente del Varese 1910 , l’ex calciatore varesino e l’ex ad del Varese 1910 . In realtà il pubblico ministero di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli indagati. Soltanto uno dei quali, un commercialista romano, ha chiesto di essere ammesso al rito abbreviato.
Tutti gli altri, qualora il gup accogliesse la richiesta dell’accusa, affronteranno il processo in dibattimento.

«Nessuna sorpresa – spiega , legale di Rosati che, per l’accusa è considerato il vertice dell’associazione a delinquere – Ci aspettavamo questa richiesta da parte della Procura. Noi abbiamo chiesto il non luogo a procedere e la discussione in sede di udienza preliminare è stata una discussione combattuta. Certo, se il gup decidesse di accogliere la nostra di richiesta sarebbe clamoroso ma credo siano stati portati elementi concreti sui quali il giudice per l’udienza preliminare dovrà riflettere».
Il pubblico ministero durante la discussione «non ha fatto particolare distinzione tra le posizioni dei vari indagati», sottolinea Amirante che parla di un fascicolo «svuotato».

Rosati, Montemurro e Limido, furono arrestati il 29 ottobre 2014 (insieme agli altri cinque destinatari di custodia cautelare in carcere) nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano su una presunta frode fiscale da 63 milioni. Frode che, stando alle indagini del Nucleo di polizia tributaria della Gdf, sarebbe stata realizzata nei settori della logistica, dei trasporti e del facchinaggio attraverso una rete di cooperative.
Nell’ottobre 2014 i finanzieri del comando provinciale di Milano avevano dato esecuzione ad un’ordinanza

di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta coordinata dai pm Nocerino e Ascione a carico di 8 persone per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, tramite l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Da aprile dell’anno scorso Rosati e Montemurro sono liberi, Limido già da dicembre 2014.
Amirante aveva parlato di una difesa «alla cieca. Una difesa menomata visto l’impossibilità di conoscere con esattezza l’intera struttura dell’indagine». E parte di queste eccezioni sono state accolte dal gup. Ieri, dopo la procura, hanno parlato le parti civili, che si sono associate alle richieste dell’accusa, e alcuni difensori. L’udienza è stata aggiornata al 27 aprile. In quella sede il gup potrebbe arrivare a sentenza.