«Su 600 domande in un anno riusciamo a dare solo 60 case»

L’assessore Molinari spiega le difficoltà del Comune a rispondere a tutte le richieste di alloggi

«Su 600 domande di alloggio, riusciamo a liquidarne 60 nell’arco di un anno». È l’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari a spiegare, numeri alla mano, l’emergenza abitativa a Varese. Il problema è molto sentito tra la gente e lo dimostrano i tanti cittadini che ieri si sono presentati dal sindaco Davide Galimberti per spiegare le proprie difficoltà. Sono in tanti, infatti, a non riuscire a pagare l’affitto e a temere di trovarsi senza un tetto sopra la testa.

Adesso si è appena chiuso il bando da cui verrà stilata – presumibilmente alla fine di febbraio – la graduatoria per entrare nelle case Aler e in quelle del Comune di Varese. Le domande sono state inserite in un portale. Il punteggio viene assegnato in automatico a seconda di alcuni criteri definiti dalla legge Regionale, come la presenza di minori a carico, di persone con handicap, l’assenza di un lavoro, o aver avuto uno sfratto esecutivo.

L’iscrizione in graduatoria dura tre anni, il cittadino è tenuto a ripresentarla solo se cambiano le condizioni della propria famiglia (per esempio, quando il numero di componenti aumenta per la nascita di un figlio). Solitamente, ogni anno arrivano 200 domande nuove che vanno a sommarsi alle precedenti. Nello stesso tempo, anno dopo anno, qualcuno esce dalla graduatoria, cosa che fa sì che le famiglie in attesa di un alloggio siano più o meno sempre 600, un numero che è stabile da qualche anno.

Gli stranieri che richiedono un alloggio a canone “popolare” sono numericamente superiori agli Italiani. Solitamente, inoltre, sono gli stranieri ad avere più figli piccoli a carico.
Purtroppo il Comune non può fare tantissimo di fronte a un dato oggettivo, che vede la domanda di alloggi superare di molto il numero di case disponibili. «Noi stiamo lavorando per tenere sotto controllo la situazione – spiega Molinari – Partecipiamo a tutti i bandi della Regione per recepire i fondi che possono sostenere gli inquilini nell’affitto

o i proprietari di casa a cui spettano i fondi dell’affitto».
Il prossimo anno ci saranno alcune novità nella graduatoria. Il regolamento regionale, infatti, ha adottato delle linee guida differenti, che potrebbero modificare il modo di presentare le domande. Probabilmente, non ci sarà più una graduatoria unica, ma una graduatoria per ogni alloggio. I cittadini verranno informati per tempo sulle novità, in modo che possano presentare in modo corretto la candidatura.