«Consigli comunali a Tradate senza inno? Recuperiamo i veri valori dello Stato»

Il consigliere di minoranza Plebani getta acqua sul fuoco: «Mettiamo le energie sui veri problemi»

Continua a far discutere a Tradate la decisione della nuova amministrazione comunale guidata dal sindaco leghista , di non far più eseguire l’inno nazionale prima delle sedute del consiglio comunale come invece avveniva durante l’amministrazione di centrosinistra guidata da .

A intervenire sulla questione è , consigliere di minoranza e rappresentante delle liste civiche “Innovazione Civica” e “Energia e Futuro”. «Tramutiamo in azioni i valori che i simboli rappresentano per la Repubblica Italiana – esorta Plebani in una nota – massimo rispetto per i simboli della Repubblica che però non è rappresentata solo dall’inno ma, prima ancora, dalla bandiera tricolore e dall’emblema della Repubblica comunque e sempre presenti durante lo svolgimento di tutti i consigli comunali». L’esponente della minoranza ricorda come l’emblema della Repubblica Italiana sia caratterizzato da tre elementi fondamentali: la stella rappresenta la solidarietà italiana, la ruota dentata d’acciaio è simbolo dell’attività lavorativa, il ramo d’ulivo simboleggia la volontà di pace e infine il ramo di quercia incarna la forza e la dignità del popolo italiano.

Insomma, l’esecuzione dell’inno di Mameli prima dei consigli comunali non è così importante. «Non sarà l’ascolto dell’inno nazionale all’inizio di tutti i consigli comunali che cambierà l’opinione dei cittadini riguardo il livello di riconoscimento dello Stato identificato, a livello locale, dalla giunta comunale e dal consiglio comunale» afferma Plebani, il quale sottolinea che «solo azioni immediate, concrete ed efficaci, a partire dalle istituzioni locali, possono contribuire a riavvicinare i cittadini ai valori dei simboli che rappresentano la Repubblica Italiana».

Il consigliere di minoranza si rivolge a tutti gli amministratori pubblici. «Il mio appello è quello di concentrare le energie e le risorse a disposizione per rilanciare l’economia e migliorare i rapporti sociali, abbandonando conflitti ideologici e personali» conclude.