Dopo l’incendio, il conto: «Due milioni e i rischi»

Barasso e Luvinate in allerta: «Senza tronchi pericolo acqua»

– Oltre due milioni di euro di danni stimati e 243 ettari di bosco colpiti, senza dimenticare l’aumento del rischio di dissesti idrogeologici. I Comuni di Barasso e Luvinate fanno i conti delle conseguenze, per i loro territori, del devastante incendio che alcune settimane fa ha colpito il Parco regionale Campo dei Fiori. Risultati emersi dal lavoro di approfondimento avviato dal Tavolo di Lavoro insediatosi all’Utr di Varese e voluto dal presidente della Regione dopo il summit convocato presso la sede dell’ente Parco Campo dei Fiori all’inizio di novembre.

Con 243 ettari di bosco colpiti dalle fiamme, i Comuni di Barasso e Luvinate, da questo punto di vista, pagano un conto ancora più salato rispetto al capoluogo Varese, che si è visto bruciare “solo” 127 ettari.

Situazione che preoccupa non poco i sindaci dei due piccoli Comuni, e . «Il bacino idrografico del torrente Tinella include la Valle della Stretta e la Valle della Barassina, aree fortemente colpite dal fuoco – spiegano i due primi cittadini – il danno provocato dall’incendio è stato grave, con la totalità delle piante interessate dal fuoco e il rischio di una forte riduzione della funzione protettiva e idrogeologica degli stessi boschi». A far paura sono infatti le forti piogge, le cosiddette bombe d’acqua, che anche nel recente passato hanno dimostrato, soprattutto a Luvinate, quanti danni possano provocare. Senza le radici degli alberi a fare da “freno” agli smottamenti del terreno, il rischio di frane è più elevato.

Considerando che ci sono diverse abitazioni a ridosso dei boschi, sia a Barasso che a Luvinate, si intuisce facilmente quanto siano fondati i timori dei due sindaci che si appellano a Maroni. «Questa situazione può comportare in termini naturalistici e ambientali delle franosità, erosione e mutamenti idrologici – proseguono Braida e Boriani – per questo, siamo fiduciosi del supporto che Regione Lombardia metterà in campo a favore della nostra montagna, impegno peraltro già dimostrato fin da subito, sia durante l’incendio che nei giorni immediatamente successivi, direttamente dal presidente Maroni».

I fari sono puntati soprattutto nella zona di confine tra l’abitato e i boschi. «Una priorità nota – ricordano i due sindaci – e su cui, grazie alla collaborazione con il Parco avevamo già avviato alcuni studi; ora la situazione, a causa dell’incendio, è ulteriormente evoluta e per questo attendiamo supporto dalla Regione. Abbiamo già progetti preliminari per oltre 500 mila euro che diventano ancora più significativi con le conseguenze dell’incendio; la sicurezza dei cittadini è ovviamente una priorità da tutti condivisa». Nei giorni scorsi, Braida e Boriani hanno voluto convocare una riunione congiunta dei consigli comunali dedicata proprio al Campo dei Fiori.