Due paesi in ostaggio. «Liberateci dagli odori»

Decine di famiglie dicono basta ai miasmi della zona industriale tra Gavirate e Bardello

Sala consiliare piena, venerdì sera a Gavirate, per l’assemblea pubblica sugli odori molesti provenienti dalla zona industriale, avvertiti non solo dai cittadini gaviratesi ma anche da quelli della confinante Bardello. A introdurre la serata , presidente dell’associazione “Amici della Terra”; relatori il professor , esperto ambientale ed ex assessore regionale e i due referenti della raccolta firme per Gavirate e per Bardello. Tra il pubblico, anche il vicesindaco di Gavirate , il capogruppo di minoranza e per Bardello il sindaco e il suo vice .

«Questa sera siamo qui per cercare di risolvere concretamente il problema che riguarda non due famiglie ma centinaia di persone – ha detto Bortoluzzi – sin dal prossimo incontro tra Comune e Arpa chiediamo con forza che il tavolo sia allargato ad Amici della Terra, ai referenti dei cittadini e all’ex Asl; non molleremo il colpo fino a che il problema non sarà risolto». A Salvemini il compito di inquadrare il tema dal punto di vista normativo, anche perché sulla vicenda miasmi pende un esposto che alcuni cittadini di Gavirate hanno presentato ai carabinieri. «Tutti, imprenditori compresi, devono educarsi al rispetto dell’ambiente – ha sottolineato il docente – la via giudiziaria è una sconfitta per tutti; al tavolo bisogna avere anche le aziende».

Nel corso della serata sono intervenuti anche dei cittadini gaviratesi e bardellesi che hanno raccontato la loro esperienza con l’inquinamento olfattivo e acustico; c’è anche chi ha deciso di trasferirsi nonostante abiti a Gavirate da appena due anni. «L’odore è nauseante e molto forte, a volte di gomma bruciata, altre di catrame, per non parlare di un sibilo costante e delle vibrazioni degli infissi – ha raccontato – mi chiedo cosa stiamo respirando». Polveri che si depositano sui balconi, sulle auto, sui panni stessi, rumori e miasmi notturni; tanti i cittadini dei due paesi che hanno sfogato la loro rabbia per una situazione che si trascina da anni. «È dal 2004 che lotto contro i mulini a vento con decine di segnalazioni mai prese in considerazione da nessuno – ha affermato Pistoniche è laureato in chimica – qual è la natura oltre che l’origine di questi odori? Bisogna coinvolgere le aziende». Recalcati ha sottolineato come questi miasmi «costringano a tenere chiuse le finestre; delle persone hanno dovuto cambiare casa. Questi odori arrossano gli occhi e bruciano in gola».

Al vicesindaco il compito di fare il punto su quanto fatto sinora dal Comune di Gavirate. «Stiamo seguendo la direttiva regionale prevista per questi casi – ha detto Parola- a settembre abbiamo mappato le aziende e il 18 ottobre individueremo i “nasi”, ovvero le persone chiamate a rilevare gli odori; abbiamo messo a disposizione la polizia locale per le segnalazioni ad Arpa e siamo favorevoli ad allargare il tavolo all’associazione e ai referenti dei cittadini». Lucchina ha invece proposto la creazione di un secondo tavolo aperto anche alle associazioni di categoria delle imprese, sottolineando come «il sistema del rilevamento degli odori, nei vari passaggi tra cittadini, polizia locale e poi Arpa sia troppo farraginoso col rischio di essere inutile». Il vicesindaco di Bardello ha chiesto invece che «i questionari di rilevamento degli odori siano estesi a tutti i firmatari della petizione per individuare con precisione gli orari delle emissioni».