Il covo degli spacciatori? Tra gli alberi del bosco

Scoperto e sequestrato dai carabinieri il quartier generale dei pusher di Tradate

Blitz nei boschi dei carabinieri della tenenza di Tradate: scoperto nel fitto degli alberi il covo degli spacciatori. I pusher probabilmente sono riusciti a fuggire in fretta e furia avvertiti dai “pali” che sorvegliano il limitare delle aree boschive al confine tra le province di Varese e Como pronti a dare l’allarme. Sono fuggiti lasciando però tutto il “core business” nella boscaglia.

I militari hanno infatti trovato due tavolette di hashish per un totale di duecento grammi, alcune dosi di eroina e materiale per il confezionamento. Non mancavano pugnali, cibo e brande per riposare. Tutto è stato recuperato e sottoposto a sequestro. Sul materiale repertato saranno eseguiti i rilievi e le analisi del caso per risalire all’identità degli spacciatori.

I militari tradatesi sono impegnati da giorni in una serie di controlli coordinati su tutto il territorio voluti dal comando provinciale dell’Arma per garantire ai cittadini un Ferragosto sicuro. E durante uno di questi controlli una pattuglia ha notato uno strano via vai nella zona di via Castelnuovo che, appunto affaccia sui boschi. Persone che transitavano in auto affollando la via in modo assolutamente anomalo trattandosi di Ferragosto. I carabinieri hanno controllato la situazione fermando poi una delle persone, notata mentre si aggirava al limitare dell’area boschiva. Precisamente un comasco di 44 anni, trovato in possesso di due grammi di eroina. I militari si sono quindi addentrati nel bosco trovando il covo dei pusher.

Un covo “classico”, di quelli scoperti anche durante altre operazioni mirate a debellare il fenomeno dello spaccio tra i boschi della zona. I pusher, si tratta di bande di nordafricani molto ben organizzati, gestiscono gli affari in modo professionale. I capi restano nascosti nel fitto della boscaglia in modo da avere un buon vantaggio per la fuga in caso dell’arrivo delle forze dell’ordine.

Intorno al bosco “lavorano” delle vedette pagate di solito in dosi che, alla vista delle forze di polizia danno l’allarme. Nei gruppi più organizzati i boss dei boschi hanno tossicodipendenti che li vanno a prendere al mattino portandoli nel bosco e li riaccompagnano di sera. Portando loro persino cibo e bevande. I capi hanno persino delle guardie del corpo che li proteggono da eventuali aggressioni da parte di altri spacciatori o clienti violenti. Il covo trovato dai militari della tenenza di Tradate permetterà agli inquirenti di tracciare i contorni del business.