Il pizzaiolo giramondo icona in Brasile

Campione mondiale e ambasciatore della pizza italiana: Paolino Bucca è un’assoluta autorità: «I segreti sono tre: materie prime, forno e pastatrice. La più amata è la “Italia”, bufala e pomodorini

– Un ambasciatore della vera pizza italiana nel mondo e in Brasile in particolare. Parliamo di , titolare della pizzeria “La scuderia” di Varano Borghi, aperta qualche mese fa e campione del mondo di pizza acrobatica nel team del gaviratese . Bucca è appena tornato da un altro dei suoi viaggi brasiliani dove ha insegnato a fare la vera pizza italiana, intrattenendo gli ospiti dei locali con le sue evoluzioni acrobatiche anche per strada durante la festa del Carnevale, con tanto di parrucca.

Il pizzaiolo varesotto è molto conosciuto in Brasile dov’è andato per la prima volta, invitato come campione del mondo, nel 2008, prima a San Paolo e poi a Florianopolis, dove ha aperto un locale la saronnese , con cui Bucca collabora. Il volto del pizzaiolo, che ha anche lavorato un paio di anni in Brasile, è comparso più volte sulle televisioni e sui media carioca, dov’è un’autentica autorità sul tema. «Nel 2011 sono rientrato in Italia ma prima ho fatto tappa anche a Parigi,

a San Francisco e a Montecarlo» racconta il pizzaiolo “giramondo” come ama definirsi. Inevitabile chiedere all’esperto quali siano i segreti per fare una pizza buona e digeribile. «Sono tre gli elementi fondamentali per fare una buona pizza – spiega Bucca – le materie prime, il forno e la pastatrice; ci vuole una farina forte e la pasta della pizza va fatta riposare anche tre giorni, altrimenti bisogna utilizzare troppo lievito che la rende più difficile da digerire». Il pizzaiolo di Varano Borghi ha conquistato il Brasile con la sua pizza al metro, un’assoluta novità per le tavole d’oltreoceano, di cui i carioca vanno pazzi; la pizza locale è quella paulistana, ricchissima di ingredienti e non certo facile da digerire, superata nei gusti dei brasiliani dalla versione italiana e varesotta proposta da Bucca. «Una pizza in Brasile costa l’equivalente di 20 euro – spiega Paolino – alcune materie prime le importiamo direttamente dall’Italia, altre le acquistiamo in loco, ma tutte devono essere di qualità».

Un’altra abitudine brasiliana è quella di mangiare la pizza accompagnandola con una bottiglia di buon vino, anziché con la birra. Ma quali sono le pizze preferite dai brasiliani? «In assoluto quella con bufala e pomodorini – racconta Bucca – che abbiamo chiamato Italia, poi piacciono molto quella con il tartufo e la napoletana». C’è poi il valore aggiunto portato dal pizzaiolo che nel caso di Paolino Bucca significa passione, competenza e continua ricerca di nuove ricette, che sappiano conquistare i palati dei clienti. Se poi sei anche un pizzaiolo campione del mondo… Durante l’ultima trasferta brasiliana, la pizzeria di Florianopolis era sold out tutte le sere, sia per gustare la vera pizza italiana made in Varese che, da buoni brasiliani amanti dello spettacolo, per ammirare le evoluzioni acrobatiche di Bucca nell’impastare le pizze. «C’è tanta voglia e richiesta d’Italia nel mondo, soprattutto a livello gastronomico – sottolinea il campione del mondo – l’importante è non snaturarsi e proporre cibi e ricette autenticamente italiani»; proprio come ha fatto Bucca con la sua pizza buona e digeribile.