La Cina si innamora di Tradate. E pensa in grande

La cittadina potrebbe diventare, insieme a Bruxelles, la sede per il progetto culturale “Nuova Via della Seta”

Dalla Cina a Tradate. Con un progetto concreto, che potrebbe far diventare la città della nostra provincia la seconda sede ufficiale in Europa, dopo Bruxelles, della Nuova Via della Seta.

Dire che il Comune, governato dal sindaco , sia piaciuto alla delegazione del Ministero degli Esteri della Cina, sarebbe riduttivo. Il capodelegazione, il professor , presidente esecutivo del Comitato Cultura Ue-Cina, è rimasto veramente entusiasta di Tradate, tanto da ipotizzare di realizzarvi la sede operativa, dopo quella di rappresentanza di Bruxelles, per il progetto della Nuova Via della Seta.

L’incontro tra l’amministrazione comunale e la delegazione cinese è avvenuto mercoledì, grazie al lavoro portato avanti dall’associazione Lombardia-Cina, guidata da , e dal , fondatore di Vivereliquido.it, nonché tradatese doc, con esperienze in Cina. Presente anche la professoressa , docente universitaria, direttrice dell’Italian Center del Comitato e membro dell’associazione Lombardia-Cina. Ha fatto gli onori di casa, insieme a Galli, il consigliere comunale della Lega Nord . Presenti inoltre l’imprenditore e il giornalista i.

«Inizialmente l’idea era quella di fare la sede a Milano – racconta Max Ferrari – ma dopo aver visitato Tradate, il professor Fan Yuzhou ha aperto alla possibilità di realizzarla nel Comune. È rimasto molto colpito sia dalla posizione strategica, sempre vicina a Milano ma anche in un punto di passaggio tra le province di Varese e Como e il Canton Ticino. E anche dalla storia industriale del territorio, pensiamo alla Frera».

Infatti, l’altra proposta lanciata dal professor Fan Yuzhou è quella di porre a Tradate il traguardo di una gara motociclistica che si sta studiando, e che dovrebbe ripercorrere l’antica Via della Seta. La partenza sarebbe a Pechino. Quindi, sul tavolo è arrivata anche la proposta di un gemellaggio con una città cinese, ancora da scegliere, ma sicuramente una nelle vicinanze di Shanghai o Nanchino.

Il sindaco Galli si è reso subito disponibile a lavorare per riuscire a creare le condizioni per far arrivare stabilmente i cinesi. «Creare una sorta di quartier generale sul territorio, a Tradate quindi – continua Ferrari – servirebbe anche a fare da polo logistico per coordinare tutte le possibili sinergie con le diverse delegazioni cinesi che stanno visitando il nostro territorio e che possono portare investimenti». Un’ipotesi di questo luogo potrebbe essere una parte della stessa Bibioteca Frera.

«Un’occasione importante per la nostra città – ha commentato Martegani – Tradate ha dimostrato di essere attrattiva per ospitare progetti internazionali. Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato per rendere possibile questo incontro».