Quando lo spaccio è una questione di famiglia

In manette padre e figlio: confezionavano dosi in garage ad Arcisate e accoglievano decine di clienti

– Spaccio di droga a conduzione familiare: padre e figlio arrestati dai carabinieri della stazione di Arcisate. In manette sono finiti, appunto, padre, 67 anni, e figlio, 40 anni, di origine campana, entrambi con precedenti, sorpresi in flagranza di reato mentre nel garage della loro abitazione di Arcisate stavano confezionando le dosi da consegnare in vista di un fine settimana da sballo.

A loro i militari sono arrivati grazie alla collaborazione con i cittadini. Sono infatti stati i residenti della zona a segnalare che in quella casa in centro paese accadeva qualcosa di strano. Un via vai non soltanto molesto (visto che c’era gente in visita ad ogni ora del giorno e della notte) ma anche molto sospetto. I carabinieri di Arcisate hanno dimostrato non soltanto una grande attenzione alle segnalazioni dei cittadini (verificandole immediatamente) ma hanno confermato la straordinaria conoscenza del territorio che l’Arma

vanta in tutta la provincia. Padre e figlio, infatti, erano già noti alle forze di polizia: quando hanno iniziato a circolare voci su quel continuo pellegrinaggio i carabinieri si sono messi immediatamente al lavoro. Hanno utilizzato tecniche di indagine tradizionali: con appostamenti e pedinamenti, sino a quando il quadro della situazione non è apparso completo. Alcuni dei clienti che si rivolgevano alla premiata ditta a conduzione familiare erano noti quali assuntori abituali di stupefacenti. Al termine di una rapida quanto efficace indagine i militari hanno fatto scattare la perquisizione. Sorprendendo padre e figlio in flagranza di reato.

Nelle disponibilità dei due di spacciatori non c’erano soltanto 250 grammi di stupefacente tra marijuana, hashish e cocaina. Quando i carabinieri hanno eseguito l’accesso nell’abitazione sospetta hanno trovato il sessantasettenne e il quarantenne in garage, fianco a fianco, con la droga in bella vista che stavano confezionando le dosi da consegnare agli acquirenti in arrivo. In casa i carabinieri hanno trovato anche 2mila euro in contanti, considerati sicuro provente di spaccio. La cifra, decisamente considerevole, per gli inquirenti starebbe ad indicare un volume d’affari decisamente considerevole e che andrebbe a confermare quanto accertato dai militari durante gli appostamenti.

Il via vai di clienti era considerevole: clienti di ogni genere. Dal ragazzino al consumatore abituale di cocaina sino al professionista insospettabile. L’arresto è stato convalidato: per padre e figlio il giudice ha disposto la misura di custodia cautelare in carcere.

Gli inquirenti stanno ora lavorando per ricostruire tutta la filiera. Ovvero arrivare a chi riforniva di droga padre e figlio: non considerati piccoli spacciatori, ma intermediari di livello. Nel corso dell’operazione oltre alla droga sono stati sequestrati anche i 2mila euro in contanti e i cellulari in uso a padre e figlio. Da quelli potrebbero emergere altre interessanti novità.n