Una Vergiatese veloce, sicura e senza semafori. È la volta buona?

Su iniziativa dei sindaci di Luino e Travedona sta girando un documento per chiedere migliorie sulla strada

Una superstrada Besozzo – Vergiate finalmente scorrevole, senza semafori e magari anche senza autovelox, con carreggiate più sicure anche quando piove o nevica?
È il sogno dei tanti automobilisti e autisti di camion e furgoni che giornalmente percorrono questa arteria statale così centrale e trafficata che di fatto collega il Nord con il Sud della provincia di Varese. Gli utenti della strada, ma anche coloro le cui abitazioni si affacciano sulla Vergiatese si chiedono che l’azione

messa in campo dai sindaci del territorio costituisca finalmente la volta buona per vedere quel pezzo di statale 629 a misura di automobilista.
Proprio in questi giorni tra le amministrazioni comunali interessate, su iniziativa dei sindaci di Luino Andrea Pellicini e di Travedona Monate Andrea Colombo, sta circolando un documento da inviare in Regione per poter ottenere delle migliorie su scorrevolezza e sicurezza della superstrada, confrontandosi con Anas e chiedendo di accedere ai fondi contenuti nel Patto per la Lombardia.
«Spero davvero che nella riqualificazione sia compresa la possibilità di realizzare delle rotonde al posto dei semafori perché non se ne può veramente più» commenta un habitué della statale Vergiatese. Sul banco degli imputati degli automobilisti finiscono ovviamente i semafori che costellano la superstrada, che sono in totale nove, concentrati in circa quindici chilometri; un numero sproporzionato che incide ovviamente negativamente sui tempi di percorrenza.

Lo slogan invocato dagli automobilisti è «più rotonde, meno semafori e niente autovelox»; i dispositivi fissi per il controllo della velocità sono in totale cinque considerando entrambe le direzioni. Secondo qualche automobilista «anziché le troppo costose e invasive rotonde, sarebbe sufficiente introdurre l’”onda verde”, ovvero la sincronizzazione dei semafori, che oggi non c’è nemmeno tra impianti semaforici che distano appena cento metri tra loro».
Altri utenti della superstrada sottolineano come «gli introiti degli autovelox dovrebbero essere destinati alla messa in sicurezza della Vergiatese che invece quando piove forte si allaga in molti tratti, per non parlare dei pericoli che si creano quando nevica o ghiaccia». C’è chi ha calcolato gli attuali tempi di percorrenza medi della superstrada da Besozzo a Vergiate in circa ventotto minuti.
«Con le rotonde al posto dei semafori i tempi di percorrenza si abbatterebbero di più della metà – afferma un altro automobilista – già sincronizzare i semafori sarebbe un passo avanti e in alcuni casi ci vorrebbero dei semafori con sensori visto che in alcuni incroci spesso ci si ferma per niente». Il dito è puntato in particolare contro due semafori, uno a Travedona e l’altro a Comabbio, che incrociano con vie poco abitate; sarà la volta buona?