Frontiera chiusa di notte? C’è la mozione di Marsico

Il consigliere regionale varesino di Forza Italia si oppone alla decisione delle autorità elvetiche

Mozione in consiglio regionale sul caso della chiusura notturna del valico di Ponte Cremenaga voluta dalla Svizzera.

Il documento presentato dal consigliere regionale varesino di Forza Italia Luca Marsico riprende i contenuti della lettera di protesta che il sindaco di Cremenaga, Domenico Rigazzi, ha inviato al prefetto di Varese, al presidente lombardo Roberto Maroni, al presidente della Provincia Gunnar Vincenzi e ai consiglieri regionali eletti in provincia di Varese.

«Il 5 gennaio 2017 – premette Marsico – abbiamo appreso da fonti di stampa sia svizzere che italiane che le autorità elvetiche, dalla prossima primavera e per la durata di sette mesi, chiuderanno i valichi di Novazzano, Pedrinate e Ponte Cremenaga, di notte tra le 22 e le 5, a seguito di diversi eventi delittuosi che sono avvenuti sulla fascia sud della Svizzera».

Una decisione unilaterale e motivata da ragioni di sicurezza quella presa dalle autorità elvetiche. «La scelta di chiudere la frontiera di Ponte Cremenaga – afferma Marsico – creerebbe davvero serie problematiche sul nostro territorio in termini di viabilità, di sicurezza per il cittadino e di libera circolazione delle persone».

Un problema grave per tutto il territorio e in particolare per il Nord del Varesotto, problematica che il consigliere regionale vuole che l’aula del Pirellone affronti al più presto. «La chiusura della frontiera di Cremenaga – insiste Marsico – impedirebbe la libera circolazione di cittadini della Comunità Europea e in particolare di quelli residenti nel Comune di Cremenaga, oltre che i lavoratori frontalieri provenienti dalle Valli del Verbano e dal luinese che si recano giornalmente in Svizzera per lavoro».

La mozione portata avanti dal consigliere regionale Luca Marsico invita la giunta regionale e l’assessore competente «ad intervenire presso lo Stato Italiano e in particolar modo verso il Ministero degli Affari Esteri e anche verso quello dell’Interno, al fine di risolvere una situazione incresciosa e spiacevole e anche verso le autorità elvetiche, favorendo la ricerca di soluzioni funzionali al fine di addivenire ad un accordo in merito della problematica».