VARESE Fine settimana d’inferno al Del Ponte. Lo denunciano le donne e lo confermano i primari: un boom di nascite tra venerdì e domenica ha messo sotto pressione il personale medico e infermieristico del presidio di Giubiano e reso un incubo il travaglio delle future mamme. Donne in balia delle contrazioni nella sala d’aspetto e nel bagno del pronto soccorso ginecologico. Neo mamme bloccate in sala parto in attesa di un posto letto e personale impegnato a gestire le emergenze. Tra venerdì e domenica non c’è stato un attimo di tregua all’ospedale Del Ponte. «Questo è stato un fine settimana particolare – conferma il professor Pierfrancesco Bolis, primario di ginecologia oncologica al Del Ponte – I posti letto erano tutti occupati e abbiamo cercato di gestire le emergenze al meglio». Una partoriente, durante una contrazione, venerdì ha addirittura divelto il lavandino del bagno del pronto soccorso nel tentativo di aggrapparsi durante una fitta. «Può succedere in situazioni di sovraccarico di lavoro – spiega il dottor Bolis – Il reparto è stato tarato secondo una media di parti e quelli è in grado di gestire a lungo termine. Ci sono occasioni saltuarie, seppur fisiologiche, che vanno oltre le nostre potenzialità ma non potrebbe essere altrimenti. Non si può pensare di strutturare un
reparto in base alle emergenze». Alcune donne in travaglio, però, sono state costrette a gestire le forti contrazioni nella sala di attesa, sedute tra la gente, in piedi nel corridoio o chiuse in bagno nel tentativo di crearsi un pò di privacy. «Non è colpa dell’azienda ospedaliera, perché la situazione è uguale per tutta la sanità lombarda – commenta Gianluca Signorella della Uil Fpl di Varese – Le assunzioni sono bloccate e si fa quel che si può». Il personale medico infermieristico, così come la direzione generale, fa il possibile per dare un’assistenza di alta qualità, ma si scontra con i vincoli imposti dalla spending review. «La situazione del pubblico impiego in ospedale non è più governabile – continua Nino Ventola della Cisl – Il personale salta le ferie e i turni di riposo normalmente. Non ci sono sufficienti posti letto perché manca il personale ma il personale non si può assumere grazie alle nuove leggi che impongono mille vincoli alle assunzioni e tagliano fondi anche dove invece bisognerebbe investire». Secondo, Signorella il settore sanità dovrebbe essere messo nelle condizioni di lavorare a pieno regime, «non stiamo parlando di una fabbrica che produce bulloni». Un esempio su tanti è quello della vasca acquistata per permettere il parto in acqua.
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