VARESE – Affronterà il processo con rito abbreviato l’allenatore 52enne finito al centro di un caso che ha scosso l’ambiente sportivo varesino: è accusato di violenza sessuale aggravata su 14 giovani atlete, in alcuni casi minori di 14 anni. Il giudice per l’udienza preliminare di Varese, Alessandro Chionna, ha accolto la richiesta del difensore, avvocato Marco Natola, fissando la discussione per il 31 marzo 2026. Il rito abbreviato comporta, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena.
L’uomo, già in passato assolto per accuse simili per insufficienza di prove, si trova attualmente in carcere. L’arresto era scattato lo scorso anno dopo che una ragazza si era confidata con la madre, facendo partire la denuncia. Le indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dalla Procura di Varese, hanno portato alla luce un quadro accusatorio ritenuto solido, anche grazie all’uso di telecamere nascoste.
Le parti offese inizialmente erano sette, poi salite a quattordici. Gli episodi contestati sarebbero oltre trenta. Gran parte delle presunte vittime sono rappresentate in giudizio dall’avvocato Elisabetta Brusa. Va precisato che per l’imputato – come per tutti gli imputati in attesa di giudizio – vige la più assoluta presunzione di non colpevolezza.













