Beko Cassinetta, allarme dei sindacati: «Volumi in crollo, serve un tavolo urgente con Regione e Provincia»

Fim, Fiom e Uilm chiedono un confronto entro metà gennaio dopo il tavolo Mimit che ha confermato criticità su volumi, investimenti e prospettive dello stabilimento.
Timori per occupazione, competenze e ruolo strategico del sito varesino nel core business dei forni.

I sindacati dei metalmeccanici hanno inviato una lettera a Provincia di Varese e Regione Lombardia per chiedere un incontro urgente sulla situazione dello stabilimento Beko Europe di Cassinetta di Biandronno. L’appello arriva all’indomani del tavolo al Mimit del 17 novembre 2025, che ha confermato le criticità già esposte nella conferenza stampa del 14 novembre alla Cisl di Varese: dal crollo dei volumi produttivi alle incertezze sugli investimenti futuri.

Nel 2025 la produzione dei forni ha registrato un -30% rispetto al 2024, nonostante un mercato europeo sostanzialmente stabile. Un dato particolarmente grave se si considera che proprio il segmento forni rappresenta il core business e la futura missione internazionale del sito di Cassinetta, ritenuto centrale per produzione, sviluppo e design dei prodotti del gruppo.

Secondo Fim, Fiom e Uilm, un calo di questa entità comporta rischi concreti: minore saturazione degli impianti, riduzione dei turni, impatto sull’occupazione e un indebolimento strutturale difficile da recuperare.

Anche il capitolo investimenti preoccupa: gli annunci relativi a robotica, digitalizzazione, nuove gamme e transizione elettronica risultano parziali, preliminari o rallentati, senza un effettivo aumento dei volumi.

Per i sindacati, Cassinetta è un presidio industriale e tecnologico storico, la cui fragilità avrebbe ricadute non solo sui lavoratori diretti, ma anche sull’indotto, sulle competenze tecniche e sull’intero tessuto manifatturiero locale.

Per questo Fim, Fiom e Uilm Varese chiedono alla Regione e alla Provincia di convocare entro metà gennaio un tavolo di confronto dedicato, in vista del nuovo passaggio al Mimit previsto entro fine gennaio 2026. Un appuntamento ritenuto decisivo per delineare il futuro dello stabilimento e garantire continuità industriale al territorio.