Selfie offensivi, bufera politica in Finlandia: il premier Orpo chiede scusa all’Asia

Polemiche dopo le foto di tre parlamentari che imitano tratti somatici asiatici.
Ripercussioni diplomatiche ed economiche, possibili sanzioni in arrivo.

Il primo ministro finlandese Petteri Orpo ha presentato ufficiali scuse ai cittadini di Giappone, Cina e Corea del Sud dopo l’ondata di indignazione provocata dalla pubblicazione sui social di alcuni selfie giudicati offensivi nei confronti delle popolazioni asiatiche. Le immagini, condivise da tre membri del Parlamento, li ritraggono mentre strizzano gli occhi tirando la coda dell’occhio, un gesto ampiamente considerato a sfondo razzista.

Lo scandalo è esploso la scorsa settimana, quando Sarah Dzafce, eletta Miss Finlandia 2025, è stata privata del titolo dopo aver pubblicato una foto con lo stesso gesto, accompagnata dalla didascalia “mentre mangia con un cinese”. In segno di solidarietà alla giovane, alcuni esponenti del Partito dei Finlandesi, formazione populista di destra e anti-immigrazione che fa parte della coalizione di governo, hanno rilanciato immagini analoghe, alimentando ulteriormente le polemiche nel Paese e all’estero.

«Offro le mie più sincere scuse per i post offensivi pubblicati di recente sui social media da alcuni membri del Parlamento», ha dichiarato Orpo in un messaggio diffuso attraverso gli account ufficiali delle ambasciate finlandesi in Giappone, Cina e Corea del Sud. «Questi contenuti non riflettono i valori di uguaglianza e inclusione della Finlandia. Razzismo e discriminazione non hanno posto nella nostra società», ha aggiunto il premier.

Le conseguenze non si sono fatte attendere. Secondo l’emittente pubblica Yle, una società di produzione finlandese ha dovuto sospendere alcuni progetti in Giappone, mentre la compagnia aerea Finnair ha segnalato ricadute negative sulla propria immagine. L’ufficio del primo ministro, interpellato dall’agenzia Afp, ha ribadito che il comportamento dei parlamentari coinvolti «non rappresenta la posizione ufficiale della Finlandia».

I tre deputati al centro della controversia, Kaisa Garedew, Juho Eerola e Sebastian Tynkkynen, hanno reagito in modo diverso. Garedew ha affermato di non ritenere necessario presentare scuse, mentre Eerola e Tynkkynen hanno espresso rammarico. Quest’ultimo ha precisato ai media locali che le sue azioni «non intendevano ferire nessuno». Il gruppo parlamentare del partito si riunirà nelle prossime ore per valutare eventuali sanzioni disciplinari.

Salito al potere nel 2023, l’attuale governo finlandese è stato più volte scosso da dichiarazioni provocatorie provenienti da esponenti del Partito dei Finlandesi. Solo lo scorso agosto, un altro parlamentare aveva suscitato polemiche definendo l’immigrazione una trasformazione del Paese in un «porcile», riaccendendo il dibattito sul linguaggio e sui limiti della retorica politica.