Pochi affari a Varese Chiude il super sexy shop

VARESE (a.morl) Ha chiuso il Red Paradise di via Magenta, il più grande sexy shop della città. Un vero e proprio market a luci rosse specializzato in biancheria intima, sex toys, dvd, gadget, bigiotteria e oggettistica scherzosa per i matrimoni. Il 28 marzo scorso l’inaugurazione, con tanto di perizoma in regalo per tutti i presenti. Dopo neanche 365 giorni la chiusura. E sì che quel giorno i titolari avevano dichiarato di non temere la concorrenza, lo «storico» Sotto-Sopra distante solo duecento metri.

QUESTIONE DI CRISI
Come mai l’esperimento non ha funzionato? «È stata una concomitanza di fattori, tra cui la mancanza di parcheggi, le multe date a iosa e la difficoltà di seguire un’attività da Milano. Avevamo in mente altri investimenti, tra cui l’apertura del bar Red Paradise a Cologno Monzese. E quindi abbiamo preferito chiudere a Varese per aprire lì» risponde Diego, uno dei tre proprietari della catena Red Paradise cha ha punti vendita a Lissone, Liscate,

Vermezzo e Cologno Monzese.
La crisi non ha influito? «Si, l’abbiamo avvertita in tutti i punti vendita. È stato un anno difficile, meno male che non siamo degli sprovveduti e abbiamo continuato a investire. Il negozio di Varese è stato sempre mantenuto in ordine. Era fornitissimo. Le vetrine venivano riallestite spesso perché eravamo consci che costituivano il nostro biglietto da visita, specialmente considerato che il negozio era lì in bella vista per chi arriva con l’autostrada. Ci dicevamo: quello che non riusciamo a vendere lo portiamo a Milano. Ma poi ci siamo resi conto che quello che mancava era proprio la materia prima: i clienti». A Varese siamo forse dei «provincialotti»? «No, nessuno ci ha mai ostacolato. Non ci sono mai state chieste limitazioni. Probabilmente ci ha penalizzato il fatto di non poter essere sempre presenti. I commessi, di solito, vengono formati in tre mesi. A Varese abbiamo dovuto stringere i tempi e diradare le nostre presenze per via della distanza da Milano dove risiediamo».

SERVE ESPERIENZA
«La vendita dei nostri articoli è delicata, si basa molto sul rapporto con il commesso. Forse le persone capivano che il nostro personale, seppur disponibile e preparato, aveva alle spalle poca esperienza. Chissà. Come si suol dire, tanti piccoli fattori alla fine creano un problema. Ah, poi ci si è messo di mezzo anche l’affitto che era molto alto e non riuscivamo più a rientrare nelle spese. In sostanza, alla fine abbiamo pensato che era meglio avere meno negozi, ma che vanno bene». Non si sa quale attività adesso prenderà il posto del Red Paradise. «Chiunque arriverà si troverà un locale completamente restaurato. Per aprire lì avevamo sostenuto degli interventi di ristrutturazione ingenti» conclude Diego.

e.marletta

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