“Viva il Duce e il fascismo” A Varese murale rovinato

VARESE (lr) Imbrattato di nuovo, per la seconda volta in pochi mesi, il murale del belvedere di San Fermo. Stavolta le scritte, in nero e blu che inneggiano al duce e al fascismo, sono più pesanti delle frasi d’amore scritte in rosso la prima volta e arrivano a poche settimane da due appuntamenti importanti: la rassegna «Un borgo da riscoprire» e l’intitolazione del belvedere all’architetto Stefano De Bortoli, scomparso pochi mesi fa, in programma per il primo fine settimana di luglio.

Troppo per il piccolo borgo dipinto, la parte più antica del rione trasformata in una galleria d’arte a cielo aperto una decina di anni fa: «Le richieste di sorveglianza e attenzione sono sempre state ignorate dal Comune – denuncia Paolo Cipolat, consigliere nella Circoscrizione 5 – In tale palese abbandono era inevitabile che il borgo diventasse oggetto di stupidi atti di vandalismo». In particolare il consigliere del Pd chiede che la Polizia locale inserisca i vicoli di San Fermo nei suoi pattugliamenti, che vengano posizionate delle telecamere per la videosorveglianza sul belvedere e che vengano rimessi in funzione i due paletti di ghisa che impedivano l’accesso al borgo alle auto dei non residenti: «Erano stati divelti , gettati in una scarpata e poi recuperati dal Comune dove evidentemente si sono persi», attacca Cipolat.
Non è la prima volta che il belvedere viene danneggiato da ignoti: è capitato alle panchine in pietra, che aspettano ancora di essere sistemate, ai muri e soprattutto al murale dipinto gratuitamente solo un anno fa dal pittore sanfirmino Gianpiero Castiglioni proprio per coprire delle scritte ingiuriose: «Sono deluso – commenta il pittore – il dipinto si potrebbe ancora recuperare ma non so neppure se ne vale la pena, almeno sino a quando non ci sarà un intervento serio di prevenzione e dissuasione».

e.marletta

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