Senza ticket in mensa bambini a pane e acqua

GERENZANO Solo pane e acqua a chi era in ritardo con il pagamento del ticket: un’umiliazione che non era stata risparmiata a due bambini, lo scorso mese di maggio. Ma da ottobre il servizio sarà sospeso del tutto per chi accumulerà debiti che superano 40 euro. È la linea dura del Comune di Gerenzano per il servizio mensa di elementari, medie e scuola materna. In una circolare, distribuita nelle classi, l’ufficio scuola avvisa che «l’utente che accumulerà un debito di 40 euro non potrà più utilizzare il servizio di ristorazione e, conseguentemente, il genitore dovrà ritirare dall’istituto scolastico il proprio figlio durante il tempo mensa».

Un provvedimento simile a quelli lanciati a Adro, nel Bresciano, e a Montecchio Superiore, in provincia di Vicenza, provocando un lungo strascico di polemiche. I genitori avranno tempo fino al 30 settembre per saldare i debiti: poi il comune, dopo una valutazione caso per caso, si riserva di recuperare il denaro attraverso le vie legali e di applicare misure drastiche come quella di lasciare a casa i bimbi dei genitori, fino a ieri ben 163, in ritardo con i pagamenti.

«Abbiamo chiuso l’anno con 12mila euro solo in buoni pasto non pagati: una situazione insostenibile, anche perché le famiglie a basso reddito vengono già aiutate dai servizi sociali e a volte quelli che si rifiutano di pagare sono persone benestanti», spiega l’assessore all’Istruzione Elena Galbiati. «Vogliamo lanciare un segnale forte: non siamo obbligati a fornire il servizio mensa, e chi non salda i debiti può portare suo figlio a mangiare a casa». Debiti con il Comune che, negli ultimi anni, hanno registrato una forte crescita, anche in seguito alla crisi economica. A maggio del 2010 era già stata distribuita una circolare simile, tradotta poi con un paio di bambini ai quali simbolicamente per un giorno era stato distribuito un panino invece del normale pasto.

Un provvedimento che divide le mamme. «Il problema dei debitori colpisce anche chi come noi paga ogni mese regolarmente – commenta Stefania Restelli, del Comitato genitori – ma non vorrei che così si danneggiassero i bambini che non hanno colpa»

Andrea Gianni

f.tonghini

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