Varese, chiesto il giudizio per l’ex sindaco leghista

VARESE «Processate Aldo Fumagalli»: è quanto vuole il pm Agostino Abate, che ha depositato nei giorni scorsi la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex sindaco di Varese, in merito alle ipotesi di reato di peculato e concussione. Chiusa lo scorso mese di luglio l’indagine che cinque anni fa causò le dimissioni traumatiche dell’ex primo cittadino leghista, il pubblico ministero dunque procede secondo scandenziario: trascorsi i 20 giorni canonici, nel corso dei quali l’indagato ha avuto facoltà di depositare proprie memorie – opportunità che Fumagalli non ha voluto cogliere – e trascorso il periodo di sospensione feriale, il magistrato ha depositato richiesta di rinvio a giudizio. Era da escludere il colpo di scena dell’ultim’ora: e cioè che ne chiedesse l’archiviazione.

Ora il giudice dovrà fissare la data per l’udienza preliminare. Sarà in quella sede che molto probabilmente Aldo Fumagalli scoprirà le sue carte, rendendo palese quale strategia processuale intende percorrere: cioè se andare a giudizio, o battere la strada dei riti alternativi.

Ma in quella sede potrebbero presentarsi anche tutte quelle parti che da questa vicenda lamentano un danno, per chiederne risarcimento e tutela dei propri interessi. Una di queste dovrebbe essere la cooperativa Sette Laghi, che ai tempi aveva appalti del Comune di Varese e che in tutta questa storia, secondo quanto emerge dalle carte, non ha avuto un ruolo marginale: è ad essa infatti che Fumagalli si sarebbe rivolto facendo pressioni per assumere straniere e ospitarle in un appartamento in città in uso alla coop. L’altra accusa per cui Abate chiede che l’ex sindaco venga processato è il peculato, per l’uso dell’auto blu al di fuori di fini istituzionali, per il trasporto di persone terze.

Fumagalli si era dimesso l’11 ottobre 2005, al culmine di uno scandalo dai contorni rosa: le straniere trasportate sull’auto di rappresentanza e per cui avrebbe preteso ospitalità (anche in un appartamento di proprietà del Comune, in via Vetta d’Italia), sarebbero state sue favorite. Ma qui si ferma l’inchiesta e inizia il gossip.

L’ex sindaco ed ex preside del liceo Cairoli è difeso dagli avvocati Giancarlo Beraldo e Cesare Cicorella: «Èla conclusione giusta per questa vicenda» commenta quest’ultimo in merito alla richiesta di rinvio a giudizio. «Dopo che Fumagalli fu costretto a dimettersi, è bene che la questione venga sottoposta al vaglio del giudice. Dopodiché è da valutare se sia stato corretto riproporre quegli stessi reati. Ho qualche perplessità. Per esempio, sul peculato, non rilevo alcun danno patrimoniale per l’uso dell’auto blu, se non il consumo di benzina. E per quanto riguarda la concussione, è una ipotesi che non prendiamo nemmeno in considerazione. Ci difenderemo».

Franco Tonghini

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