Rapina con sparo a Cocquio “Così ho fermato quell’uomo”

COCQUIO TREVISAGO Dopo aver fatto sventare un furto nel capannone di una ditta vicino a casa sua la scorsa domenica, Giampiero Rondina, ex consigliere comunale delegato proprio alla sicurezza a Cocquio Trevisago, è stato protagonista anche ieri pomeriggio nell’evitare che una rapina a mano armata andasse in porto. Attorno alle 16.45 di ieri Giampiero Rondina, soprannominato Peo, di mestiere guardia giurata, si trovava all’interno della farmacia Bianchi di Cocquio Trevisago quando un rapinatore armato di pistola ha fatto irruzione.

«Ho sentito per tre volte un uomo gridare “datemi i soldi” ma all’inizio non mi sono nemmeno voltato pensando si trattasse di qualcuno che scherzava» racconta Rondina, che si era recato in farmacia per acquistare delle medicine. «Quando mi sono reso conto che si trattava di un vero rapinatore d’istinto mi sono gettato su di lui per fermarlo, anche perché ero convinto al cento per cento che la rivoltella che teneva in mano fosse un giocattolo» prosegue l’ex consigliere comunale, escluso per pochi voti nelle elezioni di domenica e lunedì. Invece si trattava di una pistola vera, tant’è che sono stati ritrovati dei bossoli all’interno della farmacia. «Conoscendo il mio carattere probabilmente avrei agito comunque» sottolinea Rondina. Tra i due è nata una colluttazione sotto gli occhi attoniti degli altri clienti della farmacia. Rondina ha agito quando ormai la farmacista al banco era intenta a consegnare l’incasso al rapinatore. In quel momento l’ex consigliere ha deciso di cercare di immobilizzare il rapinatore. Durante la colluttazione il rapinatore ha esploso alcuni colpi che per fortuna non sono andati a segno. «Mi ha colpito anche con il calcio della pistola sulla testa per cercare di divincolarsi» racconta Rondina. Durante il corpo a corpo un espositore della farmacia dove erano esposti alcuni profumi è caduto a terra così come alcuni oggetti della vetrina. Il rapinatore di corporatura robusta indossava un casco integrale ed un giubbotto. «Purtroppo non sono riuscito a fermarlo, adesso mi ritrovo con un bernoccolo sulla testa e con la gamba dolorante dopo la violenta colluttazione» conclude Rondina. Il rapinatore è riuscito a guadagnare l’uscita della farmacia e seppure a mani vuote si è dileguato sulla sua moto. «Anche a mente fredda mi sarei comportato esattamente allo stesso modo» conclude Rondina.

b.melazzini

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