E’ guerra a Varese per il congresso Nell’arena ci sono Lazzarini e Pinti

VARESE “Guerra civile” nella Lega Nord di Varese. Entro stasera, alle 20.30, è fissato il termine per la presentazione delle candidature al congresso cittadino. Il commissario Emanuele Monti, in una concitata riunione di sezione, ieri sera, ha infatti confermato la data della sessione per venerdì, dalle 21 alle 23.

Ma i due schieramenti (anche se il risiko è un po’ più complicato) hanno già calato gli assi: a sfidare il consigliere provinciale, già leader dei Giovani Padani, Marco Pinti, rappresentante dell’area giorgettiana del partito, sarà il consigliere comunale Gianluigi Lazzarini.

Esterno alle correnti, Lazzarini sarà il candidato che riceverà i voti dell’area maroniana che ha come rappresentanti gli assessori comunali Fabio Binelli e Carlo Piatti, ex segretario cittadino. Già maroniani proprio come i supporter di Pinti.

La cosa interessante sarà capire a chi andrà dei due candidati il voto del ministro agli Interni Roberto Maroni, che milita nella sezione di Varese e finora si è sempre presentato puntuale ad ogni congresso a votare. Pinti fa parte dell’area dei Giovani Padani, che hanno come referente nazionale l’ex coordinatore, il deputato Paolo Grimoldi, e il suo successore, il bergamasco Lucio Brignoli. È vicino al segretario nazionale della Lega Lombarda Giancarlo Giorgetti ed al ministro agli Interni Roberto Maroni.

Lazzarini è ex presidente della sesta circoscrizione, attuale consigliere comunale e figura storica e “tuttofare” della Lega varesina. Da pochi minuti ha depositato in sezione la sua candidatura.

La sua caratterizzazione geopolitica nel caos delle correnti del Carroccio lo porta in quella sorta di “maggioranza silenziosa” che compone la maggior parte della sezione, che vuole <una Lega senza correnti che sia solo la Lega>. Di fatto, anche questo candidato è sostenuto da un gruppo il cui punto di riferimento resta il ministro Roberto Maroni, anche se osteggiato dalla stessa corrente maroniana a livello provinciale.

Semplificando, si può parlare di maroniani “scomunicati” dalla segreteria provinciale, che con la gestione di Carlo Piatti aveva iniziato una guerra. Per chi voterà Maroni? Si presenterà, o in questa fase di delicati scontri è meglio che la sua figura resti super partes? Del resto, il voto è segreto.

s.bartolini

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