Benji strappato alla morte Una targa per i suoi angeli

VARESE Un targa per i due “angeli” che hanno salvato la vita al piccolo Benji. Il comune di Varese ha premiato Romano Pagani e Luca Balzaretti, il coach e il papà di un compagno di squadra, che hanno praticato il massaggio cardiaco a Benjamin Bakayoko, il ragazzo di 13 anni colpito da infarto durante un allenamento di basket lo scorso 4 gennaio. Fu una serata drammatica, per qualche ora i genitori e gli amici temettero il peggio. Poi via via s’è capito che il ragazzino ce l’avrebbe fatta.

Adesso Benji sta bene e da una settimana ha ripreso anche ad andare a scuola. Tutto merito dei medici dell’Ospedale di Varese, ma soprattutto del suo allenatore e del papà di un compagno che lo hanno soccorso prima dell’arrivo dei sanitari del 118. Gli hanno praticato il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, dopo che Benji si è accasciato a terra al termine dell’allenamento alla palestra di via Marzorati.

Un problema al cuore che il ragazzo aveva fin dalla nascita e che si è improvvisamente ripresentato dopo lo sforzo fisico di quella giornata. «Adesso sta bene – confermano i genitori – E’ stato un miracolo e non smetteremo mai di ringraziare i due angeli che lo hanno salvato. E anche tutti i conoscenti e gli amici che ci hanno dimostrato calore e vicinanza durante quei terribili giorni, in cui non sapevamo se il nostro ragazzo ce l’avrebbe fatta».

Non solo Benji si è risvegliato dal coma, ma si è anche ripreso alla grande. «Ho anche ricominciato la scuola – racconta Benji – Non sono ancora andato a vedere una partita dei miei compagni, ma lo farò presto». Lui purtroppo non potrà più giocare a basket, ma «potrà essere un buon allenatore un giorno», si augura il papà. «Io però preferirei lavorare in banca». Ha le idee chiare Benji e tante cose da fare ancora. «Tutto grazie a coach Pagani e a papà Balzaretti. Se non ci fossero stati loro le cose sarebbero potute andare diversamente. Non ho un gran ricordo di quello che è successo ma so che dovrò ringraziarli per sempre».

E’ stato il sindaco a premiarli. Un gestito sentito e non scontato. Un riconoscimento «per sottolineare il coraggio di queste due persone – ha detto il sindaco Attilio Fontana – che non hanno pensato al rischio che potevano correre se le cose fossero andate diversamente, pur di fare quello che in quel momento era giusto fare. Un bell’esempio per i ragazzi e una lezione importante che ancora una volta ci viene data dallo sport». Dai ragazzi del’98 della Robour et Fides. «Da roburino quale sono – ha aggiunto il vice sindaco Carlo Baroni – Non posso che essere orgoglioso e fiero di consegnare questa targa».

e.marletta

© riproduzione riservata