Lega, bufera su Reguzzoni per la carta di credito

VARESE Novantamila euro spesi con la carta di credito del gruppo della Lega Nord. Una richiesta di chiarimenti all’ex capogruppo, che gestiva quella carta, il bustocco Marco Reguzzoni, è stata posta in modo esplosivo ieri mattina dal deputato del Carroccio Gianluca Pini. Il parlamentare romagnolo, da sempre avversario del cerchio magico, ha lanciato la frecciata verso l’ex presidente dei deputati dalla trasmissione Omnibus di La7.

«Quando scopro che il mio ex capogruppo ha speso in un anno novantamila euro con la carta di credito del gruppo qualcuno mi deve giustificare come cavolo son stati spesi» sono le parole di Pini.

«La certificazione del bilancio – aggiunge – non va ad analizzare ogni singola pezza giustificativa. Il problema vero è dare una risposta seria a quello che si è evidenziato come un malcostume diffusissimo. Che non è solo sul finanziamento pubblico legato ai rimborsi elettorali: è anche sull’utilizzo che ne fanno i gruppi parlamentari». Insomma, se Reguzzoni era rimasto fuori dalla bufera leghista, i maroniani non si sono dimenticati di lui. E vogliono chiedergli conto dei suoi due anni da capogruppo.

Pini ha poi aggiunto in Transatlantico: «Ci è stato comunicato che sono state fatte spese significative con una carta di credito intestata a Marco Giovanni Reguzzoni sui quale nessuno ci ha dato delle giustificazioni, magari è tutto regolare ma semplicemente chiediamo di sapere per cosa sono stati spesi. Tutto questo, posto che il nuovo capogruppo ha un atteggiamento completamente diverso e quello vecchio, anche su questo mi lascia perplesso». Insomma, «i soldi del gruppo sono palesemente istituzionali e chiunque li usa deve presentare una pezza giustificativa».

Le dichiarazioni di Pini hanno creato il finimondo. La triumvira Manuela Dal Lago, letta l’agenzia, si attacca al telefono e, come annotano i giornalisti, si lascia sfuggire un «è una testa di caz…».

Stessa parolaccia sulle labbra del neocapogruppo Giampaolo Dozzo, che sfuria a Montecitorio: «Che caz… hai fatto?» gli chiede quando lo trova.

Del resto, le domande che Pini ha posto pubblicamente, erano argomento di discussione da tempo. Si legge sul Twitter del deputato romagnolo uno scambio di messaggi con i colleghi Gianni Fava, mantovano, e Giacomo Stucchi, bergamasco, vertici dei maroniani lombardi.

Il primo tweet sull’argomento è alle 9, e Pini risponde a Stucchi: «Siamo abituati a muoverci sui fatti, non sui sospetti. Comunque abbiamo peccato di leggerezza fidandoci troppo…». Subito dopo un altro tweet: «È bene sapere come qualcuno ha speso 90mila euro di carte di credito in un anno coi soldi del gruppo…». E infine invia sia a Stucchi che a Fava: «È stata resa nota nei giorni scorsi assieme ad altre spese poco opportune…».

A Varese, la notizia rimbalza in fretta. E i «mastini maroniani» si mettono subito sull’attenti. Indipendentemente dalle questioni economiche, Reguzzoni è appare come il principale avversario dei Barbari Sognanti a Varese. Per cui è probabile che, alla prima occasione, venga proposto qualche provvedimento disciplinare.

e.marletta

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