Batosta Imu per i costruttori Le case invendute si pagano

VARESE Batosta Imu per i costruttori. Anche gli imprenditori edili dovranno pagare la tassa sulla proprietà delle case invendute: «Così il settore non supererà la crisi».
È scettico il direttore dell’associazione costruttori edili della provincia di Varese, Gianpiero Ghiringhelli, sull’ipotesi sempre più concreta che si debba pagare l’Imu sugli immobili invenduti. «In un momento in cui l’edilizia è in crisi, l’Imu sulle case prodotte rappresenta solo un costo improprio da sostenere».
Sarebbe un po’

come se un’officina meccanica dovesse pagare una tassa sul ferro che compra da tenere in magazzino. «Le case invendute sono il nostro magazzino merci – continua Ghiringhelli – e lo Stato vuole tassarle come se fossero case vacanza. Capiamo lo stato di difficoltà del Governo, ma così non ci riprenderemo più».
Per limitare i danni c’è solo un’alternativa per i costruttori: chiedere agli enti locali di rinunciare alla loro quota. Di non applicare cioè, quel 50% in più sull’imposta municipale unica che rimane sul territorio. Sui trasferimenti allo Stato invece, non c’è margine d’intervento.Il Governo ha già deciso che non farà sconti a nessuno. «Il Comune di Varese non si è ancora espresso al riguardo – precisa Ghiringhelli – Ma abbiamo già chiesto un incontro con il sindaco e gli assessori per discutere di questa possibilità. Se Palazzo Estense rinunciasse al suo 50%, per noi già sarebbe una boccata d’aria». Ma «riteniamo che sia un’ipotesi difficile da concretizzare. Sappiamo che i Comuni sono in difficoltà e temo non vorranno rinunciare neanche a un euro delle entrate Imu». Se così fosse, i costruttori dovrebbero pagare, sulle case, l’imposta municipale unica come se fossero le loro seconde e terze abitazioni.
«Una batosta che non ci voleva proprio – insiste – E per ora non è neanche possibile fare un calcolo preciso di quanto ci costerà. Non ci sono state comunicate le aliquote che applicheranno a Varese. Sappiamo solo che sarà un costo improprio e che appesantirà la situazione già critica in cui versa il settore».
Dal 2008 a oggi in provincia di Varese hanno perso il lavoro quattromila operai edili, «a cui vanno aggiunti gli impiegati e gli addetti – aggiunge – Un numero di per sé enorme, che aumenterà esponenzialmente anche nei prossimi mesi».
Un settore in ginocchio insomma, che rischia il collasso. O che, come credono i “tecnici”, potrà godere di un rilancio. A Varese gli immobili invenduti sono migliaia e i prezzi, nonostante la crisi, non accennano a calare. Per selezione naturale, come sempre avviene nei momenti di difficoltà, molte piccole imprese sono già sparite e altre lo faranno nei prossimi mesi. Quelle più grandi, senza concorrenza, cercheranno invece di mantenere i prezzi alti.
Ma sarà il mercato, e l’Imu, a ristabilire un equilibrio: se è vero che molte grosse imprese cittadine possono ancora permettersi di stare qualche anno senza vendere case, i cittadini possono stare decenni senza acquistare. Se costretti a vendere velocemente per pagare meno tasse, caleranno i prezzi.

s.bartolini

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