L’uragano Bossi su Varese Cresce la voglia di Lega 2.0

VARESE L’iscrizione di Umberto Bossi e dei figli Riccardo (il primogenito, avuto dalla prima moglie) e Renzo “il Trota” sul registro degli indagati, sembra essere una pietra tombale per la Lega bossiana. Un tassello in più, nel mosaico che va definendo la fine dell’esperienza di quella che ormai tutti chiamano «la prima Lega».
Tutti ormai, per farsi coraggio, guardano alla Lega 2.0, a Roberto Maroni. Ma l’addio all’ex capo non sarà indolore.
«Mi dispiace per Bossi –

dice il sindaco di Varese Attilio Fontana – che non si meritava di certo una situazione come questa. Anche se, dopo quello che era emerso sull’uso dei fondi del partito, l’arrivo delle denunce era prevedibile. Credo che lui personalmente non c’entri e sia stato tirato dentro solo come capo del partito». Un’opinione diffusa tra i vertici. Sebbene il presidente della Provincia di Varese Dario Galli rimarchi come ormai la Lega debba guardare avanti.
«C’è stato di sicuro un uso discutibile dei fondi di partito – dice Galli – Ovviamente sarebbe giusto indagare su tutti i partiti, per vedere come le altre forze politiche abbiano utilizzato i propri rimborsi elettorali».
E qui aggiunge: «Guarda caso, poi, questa indagine si apre proprio a pochi giorni dai ballottaggi».
Indubbiamente Galli guarda avanti. «A questo punto la Lega deve ripartire, e rifondarsi all’interno ed all’esterno. Nessuno potrà mai cancellare quello che ha fatto Bossi, i meriti nel fondare la Lega e porre la questione settentrionale. Ma il passaggio di mano è inevitabile e peraltro è già iniziato». La prima reazione del senatore Massimo Garavaglia, commissario provinciale della Lega di Varese, è di disappunto.
«L’accusa mi sembra veramente enorme – dice – anche per via delle cifre di cui stiamo parlando. Attendiamo l’esito delle indagini, ma fa specie che la notizia sia uscita proprio a pochi giorni dai ballottaggi. Poteva uscire anche la settimana scorsa, oppure lunedì. Invece proprio adesso. Aspettiamo in ogni caso l’esito delle indagini».

s.bartolini

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