Raid della baby gang in osteria E fuga con le mutande del Vate

VARESE Assalto con estintore, lancio di sassi e minacce. «Ti taglio la gola» urlato da un ragazzino contro il gestore del locale.
Nella tarda serata di mercoledì una baby gang composta da una decina di ragazzi e ragazze dell’età apparente tra i 13 e i 16 anni (forse un maggiorenne), ha preso d’assalto l’osteria “Cose di Altri Tempi” di Bizzozero, gestita da Gianfranco Dore con il suocero Graziano Ballinari il “mutandologo” varesino.
Il gruppo di ragazzi,

che frequentava da una settimana il parco in tarda serata, aveva già preso di mira la mostra entrando e scarabocchiando sul libro dei visitatori. Mercoledì si è presentato verso le 21: prima ha stazionato sui giochi e ha creato qualche piccolo disturbo ai clienti.
Il caos vero è scoppiato verso le 22.30, quando Ballinari ha iniziato a far visitare la mostra “La storia in mutande” ai clienti. La baby gang ha lanciato sassi contro i vetri, scheggiando le finestre della sala della mostra. Un sasso di piccole dimensioni ha sfondato un lucernario, rischiando di colpire i visitatori. Ballinari e gli altri sono usciti rimproverando i responsabili. Che hanno risposto con insulti. E due di loro hanno tirato degli schiaffi in faccia a Ballinari. Lo stesso genero di Ballinari, Dore, è stato minacciato.
Dopo l’alterco, il gruppo si è dileguato. Qualche minuto di quiete e poi, l’apparente “capobranco”, è entrato dall’ingresso principale che dà su via Monte Generoso con un estintore e lo ha svuotato su sedie e tavoli. Fortunatamente i clienti ancora presenti, poco meno di dieci, e gli stessi gestori si trovavano all’esterno sulla veranda. All’interno si trovava solo la moglie del gestore insieme alla bambina di due anni non compiuti, per la quale respirare il fumo poteva essere pericoloso. Immediatamente soccorse e portate all’esterno da uno dei clienti, il direttore del Teatro di Varese Filippo De Sanctis.
Dopo l’assalto con l’estintore, il gruppo si è dileguato. Ma uno di loro è stato trovato semisvenuto poco distante dal locale. Il ragazzo, abbandonato dai “complici”, è stato soccorso dai proprietari e quindi condotto in ospedale da un’ambulanza avvertita dagli stessi. I quali nel frattempo avevano anche chiamato la polizia locale, intervenuta prontamente sul luogo. Il ragazzo ricoverato è stato identificato.
I vigili sono quindi al lavoro per identificare anche gli altri membri del gruppo. Ieri mattina, la scoperta: un pezzo della mostra è sparito. In particolare le mutande di Gabriele D’Annunzio. L’ipotesi è che il raid vandalico fosse un diversivo, per sottrarre le mutande, pensando che fossero facilmente vendibili.

s.bartolini

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