Low cost, d’impatto ed ecologica Ecco la vacanza con lo scambio casa

VARESE Guai a toccare la casa a un italiano. Guai a mettere le mani nella sua credenza, a spostare le sue pentole, a usare il suo forno. Per gli italiani la casa è un luogo intimo, pieno di segreti e anche di regole e divieti. Non si mangia in salotto. Toglietevi le scarpe prima di entrare. Non gocciolare per terra.
Eppure c’è chi scambia la propria casa con famiglie che vivono all’estero, quindi con perfetti sconosciuti,

con lo scopo di stare qualche settimana in un’altra città. Non come semplici turisti, ma come residenti veri e propri.
Leda Rossi abita a Bizzozero, con figlia e marito. Il suo appartamento lo ha scambiato due volte: lo scorso gennaio con un appartamento a Barcellona, nell’estate 2011 con una casa a Berlino. «A noi è piaciuto molto questo modo di viaggiare – racconta – Ti accorgi che qualcuno è stato nella tua casa solo perché trovi un oggetto spostato, niente di più. Inoltre scambiare casa è un modo per conoscere davvero un’altra città. A Berlino, oltre all’abitazione, abbiamo “ereditato” i vicini di casa. Anche loro avevano un bambino piccolo e abbiamo trascorso numerose giornate insieme. Quando siamo andati a Barcellona, invece, era appena passato il Natale. Lo scambio avviene nello stesso periodo e i bimbi (la nostra e il figlio della famiglia dello scambio) hanno trovato ad aspettarli giocattoli nuovi. È stato bello rendersi conto che in quella casa abitava una famiglia con una storia simile alla nostra, ma anche molto diversa».
E gli “stranieri”? Come hanno trovato Bizzozero? «Bizzozero è piaciuta sia ai tedeschi che agli spagnoli perché è comoda e nello stesso tempo un po’ in periferia – continua Leda – Gli spagnoli, vestiti alla “Desigual”, sono stati sorpresi dal look dei varesini: abiti neri e pelliccia. Ci hanno descritto come molto eleganti e borghesi. Una regola non scritta dello scambio vuole che si faccia trovare (e si lasci al momento della partenza) il frigorifero pieno. È divertente assaggiare prodotti a cui non si è abituati: tra cui carni saporite, caramelle, vino, fiori».
«Quando parliamo di questa esperienza agli amici italiani, troviamo molta titubanza – continua Rossi – Il motore principale deve essere la voglia di condividere, non il risparmio che comunque è un elemento considerevole soprattutto in questi tempi. Quest’anno, attraverso il sito www.scambiocasa.com, abbiamo avuto molte richieste di persone interessate, ma non abbiamo effettuato scambi perché dovevamo imbiancare».
«Nel passato abbiamo messo a disposizione anche l’auto: mi ha dato più preoccupazione della casa per la paura che potesse succedere qualcosa. Per il resto, è come stare a casa propria, con la differenza che si è in un paese straniero o, se si rimane in Italia, in una città diversa. Ora stiamo pensando di scambiare la nostra casa con una in Costa Brava o a Lucca. Vedremo, di sicuro continueremo a scambiare».

s.bartolini

© riproduzione riservata