Domenichino «dei miracoli» Varese vuole il bimbo beato

VARESE Domenichino, fratello dell’ex ministro Giuseppe Zamberletti, morto nel 1950 a 13 anni e nove mesi, potrebbe diventare beato. Don Angelo Corno, arciprete al Sacro Monte, ha intenzione di mandare avanti la sua causa di beatificazione, ferma da anni.
«Sto raccogliendo le testimonianze di grazia ricevuta attraverso le sue intercessioni» conferma l’arciprete, che ha ristampato un libricino per far conoscere la storia del bambino.
Le testimonianze di grazia ricevuta ci sono perché Domenichino è

conosciuto e venerato. Lo dimostrano i tanti giocattoli e segni di riconoscenza che continuano ad essere portati sulla sua tomba, nel cimitero del Sacro Monte, borgo dove il bambino è nato e morto. «Domenichino voleva farsi prete e missionario, ma il Signore lo ha chiamato a sé prima – prosegue il don – Faceva il chierichetto prima di andare a scuola dai Salesiani e distribuiva cibo ai poveri dalla porta del suo albergo. In tutta le diocesi ai tempi si diffuse la sua fama».
Domenichino nacque il 24 agosto 1936. Anche in veste di figlio del padrone aiutava la servitù. Quando pregava, toccava un tale livello di concentrazione che le suore, preoccupate, arrivavano a scuoterlo. Un’altra sua passione era la musica: improvvisava numerose melodie dicendo che gli «sgorgavano dal cuore» e a nove anni divenne organista al santuario.
«A un certo punto volle farsi fare una foto sorridente per la sua lapide – continua don Corno, che ha raccolto testimonianze del bambino senza però conoscerlo di persona – Ai tempi non c’erano i sintomi della malattia e la richiesta della foto per la lapide sembrò strana visto che a pronunciarla era un bambino. Invece Domenichino morì sei mesi dopo di leucemia».

Il servizio completo sul giornale in edicola mercoledì 17 ottobre

s.bartolini

© riproduzione riservata