Che beffa per VareseTangenziale a pedaggio?

VARESE Evitare la beffa di una tangenziale a pagamento. È quanto Stefano Tosi, consigliere regionale del Pd chiede a Governo, Regione e Provincia, in un momento decisivo per l’iter della sistema viabilistico pedemontano, che si avvia alla pubblicazione del progetto definitivo con il grande punto interrogativo di come reperire le risorse per finanziare i secondi lotti delle opere. E senza un adeguato contributo pubblico si rischia di dover pensare a un pedaggio difficilmente praticabile sulla tangenziale: rischio escluso con assoluta certezza dall’assessore provinciale alle grandi opere, Carlo Baroni.

<+G_TITOLINI>A che punto siamo
<+G_TONDO>Entro questo mese è prevista la pubblicazione del progetto definitivo della Pedemontana (che sarà presentato al pubblico nella prima settimana di aprile); Dopodiché, il ministero delle Infrastrutture potrà convocare la Conferenza dei servizi che dovrebbe concludersi entro maggio, per passare alla revisione del piano economico e finanziario. L’iter, comunque, procede nei tempi stabiliti, con inizio dei lavori del primo lotto delle tangenziali di Varese e Como previsto nella primavera 2010: «A un passo dalla presentazione pubblica del progetto definitivo,

però, bisogna sottolineare la necessità che Governo, Regione e Province facciano uno sforzo in più, per aggiungere ulteriori risorse oltre a quelle inserite dal Governo Prodi – dice Tosi – perché mancano i fondi necessari a finanziare i secondi lotti delle tangenziali di Varese e Como, su cui c’è ancora buio totale».

La beffa delle tangenziali
Senza i soldi pubblici, spiega il consigliere regionale del Pd, i rischi sono due: non veder partire le opere, o ritrovarsi delle tangenziali a pedaggio (come quello già previsto per l’autostrada vera e propria): «Ed allora i cittadini di Varese e Como sarebbero gli unici, a parte quelli di Milano, a dover pagare il transito sulle loro tangenziali, perché non è così negli altri capoluoghi lombardi. Il completamento infrastrutturale del sistema viabilistico pedemontano è un obiettivo prioritario per creare un sistema territoriale di primo livello in Europa, risolvendo il problema del passaggio dal Varesotto a Bergamo e Brescia fuori dal nodo di Milano. Ma il pedaggio delle tangenziali sarebbe un forte disincentivo all’utilizzo, che bisogna assolutamente evitare».
L’assessore alle grandi opere della provincia di Varese Carlo Baroni, però, non vede possibile che quelle strade diventino a pagamento: «Gli accordi sono chiari: le tangenziali di Varese e Como non sono pedaggiabili, nonostante i timori del Pd, il primo lotto della tangenziale di Varese, dall’autostrada all’Iper, pur con tutte le gufate, è già finanziato e si farà dal 2010. Per il secondo dall’Iper a Cantello, invece, mancano ancora le risorse, ma non c’è possibilità che sia reso a pagamento: ci sarebbero persino difficoltà nella realizzazione tecnica per il posizionamento dei caselli, ma soprattutto sarebbe assurdo pensare di tassare quegli automobilisti che vogliamo invitare a prendere la tangenziale per alleggerire il traffico. Non ce ne sarà bisogno, ma se servisse, l’impegno della Regione e della Provincia è di fare tutto ciò che è nelle loro possibilità per far sì che le opere siano realizzate come previsto».

Secondo lotto
Il presidente e di Autostrada Pedemontana, Fabio Terragni, ammette il problema del finanziamento dei secondi lotti, ma ricorda come sia ancora presto per parlarne, quando mancano ancora diversi passaggi prima dell’approvazione del Cipe e l’avvio della raccolta fondi: «A quel punto, dovremo affrontare il secondo passaggio cruciale – afferma – E dovrà essere risolta anche la questione del pedaggio, che è uno scenario da non escludere, ma da affrontare in un secondo momento. Da cittadino, certamente, posso dire che io non lo vorrei, perché rappresenta un disincentivo all’utilizzo di una tangenziale». Prima di poterci capire di più, però, bisognerà conoscere il costo complessivo dell’opera e l’entità dei contributi pubblici accordati: «A quel punto si studierà come affrontare la questione, verificando anche se un sistema di tariffazione sarebbe compatibile – dice il presidente di Pedemontana spa – Se ci sarà, come ovviamente auspico, uno stanziamento del Governo capace di coprire integralmente i secondi lotti, non ci sarà alcuna necessità di pedaggio sulle tangenziali». Se viceversa i finanziamenti pubblici non fossero a sufficienza non è detto nemmeno che quest’alternativa sia percorribile: «Una tariffazione, in realtà, potrebbe comunque non essere sufficiente a coprire i costi – dice Terragni – e a quel punto potrebbe anche verificarsi la possibilità di non riuscire a realizzare i secondi lotti. Ma è presto per dirlo, ora che non si conoscono ancora i costi complessivi».
Piero Orlando

e.marletta

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