Omicidio di via Ravasi Trent’anni a Calcano

VARESE Il pubblico ministero Agostino Abate aveva chiesto il massimo della pena. E il giudice per l’udienza preliminare Elena Ceriotti lo ha esaudito. Ieri alle 14.30, dopo circa un’ora e mezza di camera di consiglio, il 20enne dominicano Daniel Calcano è stato condannato a trent’anni di reclusione. Il giovane era accusato di omicidio pluriaggravato: la sera del 7 novembre 2008 in via Ravasi aveva ammazzato con tre coltellate al petto il 34enne marocchino Saad Eddine Tarik.

Movente: una dose di cocaina non pagata. Un debito di una cinquantina di euro, non di più.
Calcano, reo confesso, aveva collaborato con le indagini. In particolare, ha aiutato Abate a ricostruire la rete dello spaccio di droga che lo vedrebbero coinvolto insieme al connazionale 43enne Roberto Miguel Corbertera Monsalves, alias Victor Dario Ramirez Ravelo. Quest’ultimo, ricercato negli Usa per traffico internazionale di sostanze stpefacenti, è accusato di essere il complice, se non addirittura il mandante, di Calcano. Ieri il gup Ceriotti lo ha rinviato a giudizio: il processo in Corte d’Assise si aprirà il prossimo 8 febbraio. Delusa per la sentenza Irene Visconti, l’avvocato che difende Calcano. Davanti al gup ha sempre sostenuto il ruolo secondario del proprio assistito, che avrebbe inferto solo il primo dei tre colpi che hanno spacciato il magrebino. Gli altri li avrebbe sferrati Ramirez Ravelo, del quale il più giovane connazionale sarebbe stato succube. «Aspetteremo di leggere le motivazioni della sentenza – commenta la Visconti – poi probabilmente ricorreremo in appello». Trent’anni sono tanti, ma Calcano (che si trova rinchuiso nel carcere di Vigevano) almeno è riuscito ad evitare l’ergastolo. «Visti gli altri capi di imputazione, il gup poteva andare oltre le richieste del pubblico ministero – rimarca la Visconti – il mio assistito era accusato anche di detenzione di stupefacenti e porto di arma da guerra: cioè il coltello utilizzato per colpire e una pistola (trovata dagli inquirenti nel covo dei due, a Lavena, ndr)».

e.marletta

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