A Gallarate soffia Zephyrus L’auto in città ora va a pedali

La prima velomobile italiana messa a punto da Gionata Scrofani
Il lancio previsto l’11 gennaio a Sciarè. «Comodità e sicurezza»

Tre ruote, due pedali e una carrozzeria: si chiama Zephyrus la prima velomobile italiana. E sta nascendo a Gallarate. Tutto merito di , tecnico ortopedico che vive a Castronno ma lavora a Cedrate, in viale Lombardia. Lui, insieme al socio , ingegnere meccanico di Borgomanero, ha messo a punto il progetto di quella che definisce «una macchina a pedali».

Si tratta in realtà di una monoposto, ideale per muoversi nel traffico anche in cattive condizioni meteo. «Abbiamo realizzato noi il progetto, realizzando dall’inizio alla fine la meccanica e la carrozzeria», spiega Scrofani. Un’iniziativa partita «così, come un’idea tra due amici», ma che ora è pronta ad affacciarsi sul mercato. «Il progetto è finito, funziona, è accattivante, originale ed è il primo in Italia». Non all’estero, dove ormai da vent’anni è possibile incontrare veicoli come questo sulle strade.

/>«L’altro giorno sono uscito, ho incontrato la Polizia locale: si sono affiancati per capire di cosa si trattasse». Prima di sfidare la concorrenza a livello europeo, i due amici hanno deciso di muoversi a livello italiano. E cominceranno proprio da Gallarate: l’11 e il 18 gennaio è in programma una presentazione ufficiale all’interno della zona industriale di Sciaré.
Qui sarà possibile provare la velomobile. «Vogliamo partire cercando cinque clienti, per una sorta di prelancio». Se il risultato sarà positivo, allora si potrà andare sul mercato, proponendo Zephyrus a un prezzo compreso tra i 4 ed i 5mila euro più Iva. «La velomobile avrà tutte le dotazioni necessarie: specchietti retrovisori, luci, frecce e clacson. Oltre ai freni su tutti gli assi». Addirittura, per i più pigri, «sarà possibile montare un motore elettrico a pedalata assistita».

L’idea è che questo veicolo possa essere utilizzato «per spostamenti casa lavoro che rientrino nell’arco di una ventina di chilometri». Il mezzo pesa 30 chili, che diventano 35 se si monta il motore elettrico. Non è troppo faticoso? «Fatta eccezione che su salite particolarmente dure, non si nota una grande differenza rispetto ad una normale bicicletta», assicura Scrofani, «anzi, in pianura offre un vantaggio aerodinamico: un ciclista medio può arrivare a 60 chilometri orari». Senza contare i vantaggi: «sei coperto se piove, non hai freddo, puoi muoverti al buio. E poi risparmi su bollo, assicurazione e benzina. Inoltre, ti tieni in forma». Ma la sicurezza? «Zephyrus non è molto più ingombrante di una bicicletta: è largo 80 centimetri contro i 60 del manubrio di una mountain bike». Scrofani ha provato il mezzo su strada e assicura che «gli automobilisti mi rispettano: si fermano alle rotonde, mi passano lontani».