Attenti alla varicella:mette a letto gli adulti e si rischia l’epidemia

Nuovi casi in città e i medici alzano l’allerta. «Bimbi portatori sani, si ammala chi sta con loro». Nel mirino le vaccinazioni non più obbligatorie

VARESE – Registrati alcuni casi di varicella in persone adulte nei giorni scorsi in città. Gli specialisti precisano: «Non si tratta di un’epidemia, ma è bene che i varesini siano avvisati. Soprattutto, coloro che hanno in casa bambini in età scolare». Sono, infatti, i bimbi i primi “untori”.
«Spesso, capita che i bambini contraggono il virus ma non manifestano alcun tipo di sintomatologia perché portatori sani – spiegano i medici di medicina generale – Il problema è che in Lombardia la vaccinazione contro il virus della varicella non è più obbligatoria e, quindi, bambini e adulti sono maggiormente a rischio, rispetto ad altre regioni, di contrarre il virus».

La vaccinazione contro la varicella non è obbligatoria ma è il metodo più sicuro per prevenire la malattia: «Il vaccino varicella ha un’efficacia del 98%. Nei casi in cui la varicella si presenta ugualmente, i sintomi sono molto blandi, inclusi i fastidiosissimi bubboni». La varicella è una delle malattie infettive più contagiose, soprattutto nei primi stadi dell’eruzione. La trasmissione da persona a persona avviene per via aerea mediante le goccioline respiratorie diffuse nell’aria quando una persona affetta tossisce o starnutisce,

o tramite contatto diretto con lesione da varicella o zoster.
La contagiosità inizia da uno o due giorni prima della comparsa dell’eruzione e può durare fino alla comparsa delle croste.
Negli adulti questa malattia può risultare più pericolosa di quando si prende questa malattia esantematica da bambini. Le manifestazioni possono essere, però, più violente, così come le conseguenze della malattia virale causata dal virus “Varicella zoster” possono essere molto più pesanti e gravi.
L’incubazione dura circa 2-3 settimane e i primi sintomi sono rappresentati da un rash cutaneo, febbre non alta, malessere e mal di testa. Se nei bambini le complicanze sono rare, nei neonati, negli adolescenti e negli adulti si possono notare superinfezione batterica delle lesioni cutanee, trombocitopenia, artrite, epatite, atassia cerebellare, encefalite, polmonite e glomerulonefrite. La polmonite rappresenta la complicanza più grave negli adulti.
«Circa il 15% degli adulti con varicella è a rischio polmonite, percentuali che aumentano drasticamente nel caso in cui il soggetto sia un fumatore».

Se viene presa da una donna in dolce attesa nei primi due trimestri, il virus può passare al feto provocando embriopatia.
Il rischio maggiore per un malato di varicella è quello che le bolle si infettino per la presenza di batteri, generando infezioni cutanee.
Generalmente, la terapia è solo sintomatica. Il medico può decidere di prescrivere antistaminici contro il prurito, il sintomo più fastidioso della malattia, e paracetamolo per la febbre. «In generale, si consiglia di isolare i pazienti per evitare la diffusione del contagio».