«Caro Papa, voglio conoscerti» E Francesco risponde

Ha aspettato un anno ma, alla fine, la risposta più attesa è arrivata. Ed è una risposta speciale, firmata da monsignor Peter Wells, assessore della segreteria dello Stato città del Vaticano.

Riporta parole e sentimenti d’affetto del Papa. Già, perché è proprio a lui, a Francesco, che un anno fa , un bravissimo chierichetto varesino oggi diciottenne e affetto da sindrome di Down, ha scritto parole dolcissime e ha manifestato una speranza: «Voglio conoscerti perché sei troppo simpatico e sorridi sempre». Alessandro, residente in Valle Olona, grande sportivo – oltre che simpatico e solare, come lo descrivono gli amici – ha preso carta e penna con il cuore in mano e un sorriso sulle labbra.

«La tua piazza è sempre pienissima di gente e sembra che tu voglia abbracciare tutti. Lo so che sei molto impegnato e hai tante cose da fare e tante persone importanti da incontrare, ma vorrei diventare tuo amico e dire ai miei amici che ti ho conosciuto veramente. Io mi chiamo Alessandro, ho 17 anni e ho la Sindrome di Down e tifo Milan, mio fratello Andrea ha 14, non è Down ma ha un carattere… Mia mamma si chiama Laura e mio papà si chiama Pino, ma lui è in Paradiso da tanti anni. Io lo saluto guardando il cielo e quando il cuore mi batte forte è perché mi sta parlando, poi dico alla mamma cosa mi ha detto».

Una ragazzo speciale: «Quando chiedo perché sono Down tutti mi dicono che è perché sono speciale, ma sono anche furbo perché quando non voglio fare qualcosa dico che non posso perché sono Down». E ancora: «Faccio il chierichetto e quando guardo Gesù sulla croce in chiesa vorrei medicare le sue ferite con dei cerotti e il disinfettante rosso ma la croce è troppo in alto. Devo convincere don Guido ad abbassarla».

Monsignor Wells ha risposto con le parole del Papa: «Sua Santità, mentre invoca l’intercessione della Madre di Dio affinché possa sperimentare sempre la vicinanza di Gesù, il vero Amico che ti accompagna e sostiene in ogni momento, di cuore imparte a te, ad Andrea e alla mamma la Benedizione Apostolica». Un sogno che s’è realizzato.

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