Corruzione e truffa dietro ai rifiuti La Varese bene si scopre sporca

Dietro al trattamento rifiuti ci sarebbero stati corruzione e truffa ai danni delle Stato. E c’è anche il varesino tra le quattro persone arrestate ieri nell’ambito della maxi inchiesta coordinata dalla procura di Milano che ha portato i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Milano, e i militari dei comandi di Varese, Como, Novara, Ancona e Chieti, notificare ordinanze di custodia cautelare ed eseguire perquisizioni in mezza Italia. Varese compresa.

Cirrincione, noto in città ed esponente della Varese che conta, è stato arrestato all’alba di ieri a Roma: attualmente è detenuto agli arresti domiciliari proprio nella Città Giardino.

Il nome di spicco in seno all’indagine è però quello di , segretario della provincia di Novara (ed ex segretario della provincia di Milano all’epoca di ), a suo volta arrestato e attualmente detenuto nel carcere di San Vittore a Milano. Gli altri due arrestati sono e , direttamente collegati a due delle tre società coinvolte nelle indagini. Le manette sono scattate a conclusione di un’inchiesta del pubblico ministero milanese .

L’indagine e’ nata da accertamenti svolti sulle attività dell’impianto di trattamento gestito dalla società Ecofly srl (con sedi a Milano e Brescia), che e’ risultato essere di fatto un centro di “ripulitura solo formale” dei rifiuti, in quanto carente delle necessarie certificazioni.

Nel corso degli approfondimenti effettuati, e’ emerso come la Ecofly avesse stipulato un contratto di compravendita in favore di altra società, la Markab Group spa (con sede a Milano), di un macchinario per il trattamento di rifiuti speciali, un desorbitore termico mobile, che tuttavia per essere utilizzato aveva bisogno di una specifica certificazione da parte della Provincia di Novara.

Secondo gli inquirenti le indagini eseguite avrebbe permesso di appurare come gli indagati, corrompendo il segretario enerale dell’ente locale novarese (tra l’altro già imputato a Monza nel processo sul cosiddetto “Sistema Sesto” che vede coinvolto anche l’ex presidente della Provincia di Milano Penati) versando una somma pari a 60mila euro, avessero infine ottenuto la necessaria certificazione, nonostante il macchinario risultasse privo dei requisiti tecnici fondamentali per vedersela concedere.

La mazzetta, inoltre, avrebbe consentito loro di accedere a un finanziamento pubblico finalizzato all’acquisto pari a tre milioni di euro, elargito dalla società Futurimpresa sgr, partecipata al cento per cento dalla camera di commercio.

Nella stessa inchiesta risultano indagati a piede libero anche i titolari della Ecofly, i fratelli e , oltre ad altri due soci delle società coinvolte nell’indagine.

L’operazione ha portato al sequestro per equivalente delle quote societarie di tre aziende e di due impianti di trattamento rifiuti per un valore pari al finanziamento elargito.

Nelle prossime ore gli arrestati saranno ascoltati dal gip, mentre l’intera Varese non crede al coinvolgimento di Cirrincione negli illeciti contestati.

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